Banksy dedica la sua ultima opera a Floyd: “Il problema è dei bianchi”

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“Sulle prime pensavo di tenere la bocca chiusa e lasciare che fossero i neri a intervenire sulla questione. E’ il loro problema, non il mio. Ma poi mi sono detto: le persone di colore vengono ignorate dal sistema. Il sistema bianco. Come una tubatura rotta che allaga l’appartamento di sotto. Il sistema rotto rende la loro vita miserabile, ma ripararlo non è compito loro. Non possono, perché nessuno li farà entrare nell’appartamento al piano superiore. E’ un problema bianco. E se i bianchi non lo riparano, qualcuno verrà al piano di sopra e sfonderà la porta“. Sono queste le parole con le quali Banksy, l’artista inglese senza volto, ha accompagnato il suo post su Instagram – una candela che brucia, dando fuoco alla bandiera americana, con un ritratto sfocato – con il quale ha voluto mostrare la sua solidarietà con Black Lives Matter, partecipando in maniera virtuale alla giornata di protesta internazionale per l‘omicidio di George Floyd da parte dei poliziotti bianchi di Minneapolis.

Proteste in tutto il mondo

Molte manifestazioni si sono tenute in tutto il mondo a sostegno del movimento Black Lives Matter e contro ogni forma di razzismo e discriminazione per ricordare George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso alcuni giorni fa a Minneapolis durante un controllo della polizia. A Pisa, il movimento femminista “Non una di meno” e i giovani della Rete Studenti, si sono ritrovati sul Ponte di Mezzo: un minuto si silenzio, in ginocchio con il pugno chiuso.

Francia e Gran Bretagna

Nel Regno Unito, il governo ha chiesto ai britannici di non manifestare, perché “stiamo ancora affrontando un’emergenza sanitaria e il coronavirus è una minaccia reale”, come ha detto il ministro della Salute Matt Hancock. Da una settimana a Londra si sono organizzati diversi presidi di  protesta contro la violenza e il razzismo e in qualche caso si sono verificati scontri con le forze dell’ordine. Anche in Francia il tema delle violenze poliziesche e del razzismo è molto sentito e due manifestazioni previste per oggi pomeriggio sono state vietate per la crisi sanitaria: in Francia sono ancora vietati gli assembramenti di oltre 10 persone.

Germania

In Germania, sono circa venti le città in cui si è deciso di scendere in piazza nel nome di George Floyd, chiedendo ai partecipanti di indossare vestiti neri contro la “pandemia del razzismo”, come l’aveva definita l’avvocato della vittima americana. Stando a quanto riferiscono i media tedeschi, a Colonia erano rispettivamente un migliaio le persone scese in strada, altrettante a Duesseldorf, dove i manifestanti sono rimasti in silenzio per 8 minuti e 46 secondo, ossia la durata con la quale un poliziotto aveva tenuto il suo ginocchio premuto sul collo di Floyd. A Monaco sono circa 7000 le persone venute alla protesta contro il razzismo, a Francoforte più di 8000.

Disordini ad Atene

La polizia di Atene ha usato i lacrimogeni contro la parte più violenta di una manifestazione nel centro della capitale greca contro le violenze della polizia e il razzismo dopo l’uccisione dell’afroamericano George Floyd a Minneapolis. Circa duemila persone hanno manifestato ieri sera davanti al Parlamento in piazza Syntagma esponendo ritratti di Floyd e striscioni contro il razzismo, con lo slogan ormai internazionale “Black lives matter”, le vite dei neri contano. Alcuni manifestanti hanno lanciato pietre contro gli agenti antisommossa provocando la reazione del lancio di lacrimogeni. Sono poi stati bloccati mentre cercavano di avvicinarsi all’ambasciata americana, dove già nei giorni scorsi erano state arrestate 5 persone. La notte scorsa ci sono stati due ulteriori arresti e alcune stazioni centrali della metropolitana sono state chiuse.

Trudeau si inginocchia con i manifestanti

Il premier canadese Justin Trudeau si inginocchia durante una protesta contro il razzismo a Ottawa dopo la morte di George Floyd, l’afroamericano ucciso dalla polizia a Minneapolis. L’emittente canadese Ctv News ha trasmesso le immagini del gesto. “E’ arrivato il momento di riconoscere che anche noi canadesi abbiamo i nostri problemi – ha detto Trudeau – c’è del sistemico razzismo in Canada“.

Manuela Petrini: