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Arriva la condanna per l’omicida della donna uccisa e bruciata a Marsala

Nicoletta Indelicato fu accoltellata e data alle fiamme nella notte tra il 16 e 17 marzo 2019

Carmelo Bonetta, di 35 anni, reo confesso dell’omicidio della 25enne Nicoletta Indelicato, uccisa e bruciata nelle campagne di Marsala la notte tra il 16 e 17 marzo dello scorso anno, è stato condannato con il rito abbreviato a 30 anni di carcere dal giudice di Marsala, Francesco Parrinello, che ha accolto la richiesta del pm Maria Milia.. Inoltre è stata disposta l’interdizione completa dai pubblici uffici e il pagamento di una condizionale di 300 mila euro.

Le dichiarazioni dell’avvocato della famiglia Indelicato

“Oggi abbiamo ottenuto un pezzettino di verità in più, ma siamo certi che Bonetta potrebbe continuare a svelare i dettagli di questo macabro omicidio”, dice l’avvocato Giacomo Frazzitta, che assieme al collega Piero Marino ha rappresentato i familiari di Nicoletta Indelicato in aula. Dall’autopsia eseguita sul corpo della vittima si evince che quella notte Nicoletta Indelicato provò a difendersi.

Il processo per Margareta Buffa

Procede, intanto, davanti alla Corte d’Assise di Trapani il processo per Margareta Buffa, di 29 anni altra accusata dell’omicidio, amica della vittima. L’uomo sin dall’inizio ha confessato le sue responsabilità, con interrogatori sempre più esaustivi per la ricostruzione dell’omicidio che sarebbe legato a motivi di risentimento e gelosia.

Un riepilogo di quanto accaduto nella drammatica notte del 2019

Secondo l’accusa, la notte dell’omicidio Margareta e Nicoletta uscirono in auto e per tutto il tragitto fino al luogo isolato, Bonetta è rimasto nascosto nel portabagagli. Alla prima sosta l’uomo sarebbe uscito dal vano bagagli, ha raggiunto le ragazze e con un coltello avrebbe colpito più volte Nicoletta, assestando dodici fendenti, alcuni dei quali le hanno reciso la vena giugulare sul lago sinistro del collo, altri hanno colpito i polmoni, causando delle fratture alle costole. Tornato in auto, avrebbe preso una tanica di benzina che ha rovesciato sul cadavere dato poi alle fiamme. I due furono arrestati dai carabinieri all’alba del 20 marzo dopo una parziale confessione di Bonetta, che permise il ritrovamento del corpo carbonizzato in contrada Sant’Onofrio. Sin dall’inizio invece l’amica ha negato ogni suo coinvolgimento nell’omicidio. Durante il processo in corso a Trapani è stata depositata un’intercettazione registrata la notte del 19 marzo nella sala d’aspetto della stazione dei carabinieri di Marsala. “No forse non l’hai capito, non si deve trovare il corpo. Ok? capiscimi”, diceva Margareta Buffa. Alla frase della ragazza, Bonetta la invitava a far silenzio e lei ribatteva: “shh cosa?”. “Si deve calmare la situazione, perché io ho la macchina sequestrata”, precisava il ragazzo e lei aggiungeva: “Io devo uscire da qua con la mia macchina e la mia vita, ok?”. A fine 2019 Bonetta venne interrogato dai giudici di Trapani che stanno processando Margareta Buffa. “Anche Margareta ha partecipato all’omicidio” e “assieme abbiamo dato fuoco al suo corpo”, raccontò ai giudici, prima di crollare a causa di un malore per cui fu necessario il ricovero all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani.

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