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Borse europee in rialzo: Milano +6,9%

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Apertura in forte rialzo – dopo la chiusura nera di ieri – per tutte le principali borse europee. Il Vecchio Continente tenta il rimbalzo dopo le forte perdite delle sedute precedenti causate dai timori per la pandemia da coronavirus e dalle comunicazioni della Bce. A Piazza Affari, Milano, l’Ftse Mib segna +6,9% a 15.825 punti. Spread Btp-Bund tedesco in netto calo a 236 punti, con rendimento del decennale all’1,76%. Londra ha aperto a +3,2%, Parigi a +4,7%, Francoforte a +3,49%) e Madrid a +6,5%.

Bce

Di fronte all’emergenza coronavirus, la Bce ha deciso di lasciare i tassi invariati e di ampliare il programma di quantitative easing, con un piano di acquisti netti aggiuntivi di 120 miliardi di euro fino alla fine dell’anno, garantendo un forte contributo da parte dei programmi di acquisto del settore privato. La decisione non è stata accolta positivamente dai mercati, che hanno risentito soprattutto delle parole di Christine Lagarde in conferenza stampa: “Non siamo qui per ridurre gli spread, non è la funzione della Bce”.

Aperture in Asia

Le borse asiatiche confermano il trend negativo di Wall Street. Le Borse cinesi – tra i timori sul coronavirus e di una recessione globale – affondano in avvio di seduta: l’indice Composite di Shanghai segna nelle prime battute un tonfo del 3,73%, a 2.814,57 puniti, mentre Shenzhen ne registra uno del 5,18%, a quota 1.724,36. La Borsa di Tokyo segue la pesante contrazione degli indici globale, e nella notte a Wall Street dopo il maggior calo giornaliero per il Dow Jones dalla crisi del 1987, mentre non si attenuano i timori degli investitori sull’espansione senza controllo del coronavirus a livello globale. In apertura il Nikkei cede il 5,68% a quota 17.505,99, con una perdita di 1.053 punti. Sul mercato dei cambi lo yen tratta a 104,80 sul dollaro e sull’euro poco sotto a un livello di 117. Anche la Borsa di Hong Kong si allinea all’ondata di vendite che sta investendo i listini asiatici dopo il nuovo tracollo di Wall Street tra i timori legati al coronavirus e a una recessione globale: l’indice Hang Seng brucia 1.789,75 punti, a quota 22.519,32 punti (-7,36%). La Borsa di Seul affonda nei primi minuti di contrattazione: l’indice Kospi cede il 7,89%, crollando a 1.651,42 punti.

New York

Nonostante il nuovo intervento da 1.500 miliardi di dollari della Fed, la Banca centrale americana, gli indici di Wall Street crollano. Il Dow Jones chiude in calo del 10% a 21.200,47 punti, il Nasdaq cede il 9,43% a 7.201,80 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 9,50% a 2.480,94 punti. Si tratta del calo maggiore dal lunedì nero del 1987 e il calo maggiore di sempre in termini di punti.

Milano: profondo rosso

Ieri sera, seduta da record negativo per Piazza Affari: l’indice Ftse Mib, la peggiore in assoluto tra le Borse europee pur pesantissime, ha chiuso in calo del 16,9% a 14.894 punti, ampiamente il maggiore ribasso dalla nascita dell’indice nel 1998, mentre l’Ftse All share ha ceduto il 16,4% finale a quota 16.286. Lo scrive Ansa. La giornata è progressivamente peggiorata fino all’apnea finale: il crollo – a differenza di altre sedute drammatiche – segue cali già violentissimi, con una caduta dal 4 marzo del 32% totale, che dall’inizio della crisi da Coronavirus diventa del 41%. Tra i titoli principali di Milano, con continui congelamenti in asta di volatilità, Atlantia, Leonardo e Poste hanno perso il 22%, Enel il 19%, Eni, Mediobanca e Tim il 18%, Fca e Intesa il 17%. Tutte le banche hanno sofferto la forte tensione sui titoli di Stato italiani e, nel paniere a elevata capitalizzazione, solo Diasorin ha segnato un ribasso inferiore alle due cifre, con un calo comunque di oltre l’8%.

Europa

Ieri sera è stata la peggiore giornata della loro storia recente per le Borse europee, travolte dalle vendite sugli sviluppi dell’emergenza Coronavirus: Londra ha concluso con uno scivolone del 10,9%, Parigi e Francoforte con il medesimo crollo del 12,2%. La seduta shock delle Borse europee ha portato a un crollo dell’indice StoxxEurope600, che raggruppa i principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, dell’11,3%, che equivale a 825 miliardi ‘bruciati’ in una giornata. A Milano, solo nel paniere Ftse Mib dei gruppi maggiori, sono andati persi 68 miliardi di capitalizzazione.

Greggio

Scendono oggi le quotazioni del greggio a causa dei timori che la pandemia da coronavirus inneschi una recessione globale. A peggiorare la situazione la guerra dei prezzi del barile fra l’Arabia Saudita e la Russia. Dopo l’apertura ancora negativa delle borse asiatiche, il Wti cede lo 0,5% a 31 dollari al barile, mentre il Brent perde lo 0,3% a 33 dollari al barile.

 

Milena Castigli: