Almeno 21 persone, tra le quali molti civili, sono rimaste uccise e altre 43 ferite la scorsa notte in un attacco contro una prigione a Jalalabad, nell’est dell’Afghanistan. L’attacco è stato rivendicato da un gruppo armato locale aderente al sedicente Stato islamico o Isis. Lo rende noto Ataullah Khogyani, governatore della provincia di Nangarhar, di cui Jalalabad è il capoluogo. Lo scorso 21 gennaio l’Isis aveva annunciato il nome del suo nuovo “califfo” o leader.
La prigione di Jalalabad
Scrive Ansa che un attentatore suicida avrebbe fatto esplodere un’autobomba davanti all’entrata della prigione. Subito dopo, degli assalitori avrebbero fatto irruzione nell’edificio ingaggiando un conflitto a fuoco con le guardie.
Bambini vittime dell’autobomba
Secondo il governatore, tra le 21 persone morte nell’esplosione e nel seguente attacco, ci sarebbero 3 miliziani, alcuni detenuti del carcere e anche dei bambini che passavano in strada al momento della deflagrazione.
Vittime innocenti di un blitz effettuato presumibilmente per liberare alcuni prigionieri. Grazie al blitz, infatti, diversi detenuti sarebbero riusciti a fuggire. Alcuni di loro sarebbero stati catturati poco dopo l’attacco.
Il precedente
L’ultimo attacco terroristico on Afghanistan era avvenuto lo scorso 28 maggio nella provincia orientale di Ghazni. In quell’occasione, un attentato dinamitardo contro la postazione di un’agenzia di intelligence afgana ha provocato la morte di cinque persone e il ferimento di 32. “I terroristi – aveva raccontato un funzionario – hanno usato un veicolo armato nel loro agguato e attaccato l’unità della direzione nazionale della sicurezza nella città di Ghazni”.