Louis Armstrong, trombettista jazz, è uno dei massimi esponenti di questo genere di musica e colui che ha dato un’impronta del tutto nuova alla musica afroamericana. Nacque il 4 agosto 1901 a New Orleans e fu il primo musicista e cantante jazz del XX secolo. Grazie alla sua personalità carismatica ed innovativa, il jazz uscì fuori dai ghetti neri e diventò la colonna sonora di intere generazioni.
La sua infanzia
Armstrong crebbe nel fondo della scala sociale, in una città caratterizzata da forte discriminazione razziale. Alla stesso tempo però c’era una forte passione per la musica ed in particolare per quella che veniva chiamata “ragtime” e non ancora “jazz”. In questo contesto, nonostante l’infanzia travagliata e una vissuta ai margini della strada, tra disagi, delinquenza, emarginazione e discriminazioni razziali, cominciò a sviluppare la sua attrazione per la musica, in particolare per la tromba. A renderlo famoso furono degli assoli unici e irripetibili. Riuscì, infatti, a creare un proprio suono a cui accostò la sua voce profonda e graffiante. Fu così che, pur avendo avuto una gioventù difficile, (finì in riformatorio giovanissimo), Armstrong non considerò mai quegli anni negativamente e ne trasse anzi ispirazione. In un’intervista dichiarò: “Ogni volta che chiudo gli occhi per soffiare nella mia tromba, guardo nel cuore della buona vecchia New Orleans… Mi ha dato qualcosa per cui vivere”.
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Le luci di New York
Nel 1924 si trasferì a New York dove iniziò a suonare la tromba e il successo arrivò immediato. Oltre ai concerti come solista e la tournée con numerosi gruppi, la sua carriera si arricchì di numerose collaborazioni e cantò con tutti i musicisti più famosi, soprattutto con Ella Fitzgerald con la quale registrò tra album. La sua straordinaria interpretazione di una delle canzoni più conosciute al mondo, “What a wonderful world”, conquistò il cuore di intere generazioni.
La morte
Si trovava a New York quando il 6 luglio 1971 Armstrong fu colpito da un infarto fatale all’età di sessantanove anni. Poco prima della morte aveva detto: “Penso di aver avuto una bella vita. Non ho pregato per ciò che non potevo avere e ho avuto all’incirca tutto ciò che desideravo perché ci ho lavorato”. Al momento della morte abitava nel Queens, New York City. Fu sepolto al Flushing Cemetery, Flushing.