Oggi i protagonisti assoluti dell’accadde oggi sono loro: Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, meglio conosciuta come la Principessa Sissi ed il suo grande amore, l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe. Il 24 aprile 1853 Sissi e Francesco Giuseppe si sposarono nella Chiesa degli Agostiniani a Vienna. Molti non sanno che i due futuri coniugi erano in precedenza già uniti da un legame di sangue, infatti Sissi e Franz erano cugini: come accadeva molto spesso in quell’epoca, i reali si sposavano tra di loro e, anche se inizialmente doveva essere la sorella di Elisabetta, Elena, a sposare il futuro imperatore, un caso (s)fortunato volle che Franz si innamorasse perdutamente di Sissi e così, malgrado le sofferenze procurate alla famiglia, Sissi accettò la proposta di diventare imperatrice insieme a Francesco.
Elisabetta diventa Sissi
“Elisabetta di Austria e Ungheria detta Sissi, è la prima star mediatica dell’epoca moderna. La differenza tra lei e tutte le consorti del periodo è che riesce ad avere un’autonomia personale davvero importante e riesce a lanciare un modello e un’immagine di donna indipendente, diversa e soprattutto modernissima” con queste parole la giornalista Paola Severini Melograni introduce la sua Sissi, con un ricordo, ricco di dettagli, per Interris.it
Un’icona moderna
“Sissi può essere paragonata in qualche modo alle donne del ‘900 più che alle donne dell’800. É la prima a fare del suo corpo un’immagine diversa delle donne di quel periodo. Magra, fa la dieta, fa tanta ginnastica, cura moltissimo il corpo e nelle gravidanze non si sfascia proprio perché si impegna. Forse proprio per questo oggi è ancora tanto ricordata, amata e stimata, perché rappresenta in gran parte i moderni canoni di bellezza. Nonostante all’epoca non ci fossero i media di oggi, infatti, Sissi riesce lo stesso a far filtrare questa immagine e questo comportamento di sé, riuscendo a diventare così un’icona per tutte le donne. É incredibile tutto questo. La sua autonomia si vede anche in politica, le sue posizioni si discostano da quelle del consorte e lei riesce a tenere il punto. Furono eventi eccezionali per le donne dell’epoca che non avevano neanche il diritto al voto, né potevano esercitare una professione, o avere un’autonomia economica. In fondo noi oggi le dobbiamo ancora essere grate”.