La voce degli ultimi

mercoledì 12 Febbraio 2025
12.4 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

mercoledì 12 Febbraio 2025

Sanremo 2025, Cristicchi tra i favoriti con un inno alla vita

In questi giorni il tema del fine vita è tornato sulle prime pagine dei giornali in seguito alla decisione della regione Toscana. Sul palco dell'Ariston, nel corso della kermesse canora italiana, Simone Cristicchi canta un appello a prendersi cura della vita per accoglierla in tutte le sue fasi

Vincitore del Festival di Sanremo 2007 con il brano “Ti regalerò una rosa”, Cristicchi è tornato sul palco del teatro dell’Ariston con una canzone che ha commosso la critica piazzandosi tra le prime canzoni della serata. La sua esibizione ha generato commozione nel teatro più famoso d’Italia facendo che pubblico presente rispondesse mettendosi in piedi con fiume di applausi. Una standing ovation all’artista ma soprattutto alla canzone e al messaggio trasmesso. Dopo l’esibizione sul palco dell’Ariston anche il pubblico da casa si è lasciato andare in elogi per la canzone considerata da molti un “capolavoro” e “pura poesia

Il cantante romano ha saputo ancora una volta toccare quelle corde che solo alcuni artisti hanno modo (e dono) di far vibrare, accedendo nel più intimo dei sentimenti, in punta di piedi, come chi accede in un luogo sacro. È lo stesso Cristicchi a definire la sua canzone “un cristallo molto delicato e poetico”. Il brano “Quando sarai piccola” è dedicato alla madre Luciana, malata di Alzheimer e, indirettamente, assieme a lei a tutte le madri e alle persone bisognose di attenzioni partciolari. Un canto di gratitudine ma anche un inno alla cura, in modo particolare delle persone anziane, bisognose di aiuto nel ricordare, nel muoversi, nel vivere la quotidianità divenuta pesante e dura a causa della malattia.

Con questo brano Simone Cristicchi ha vinto, nei giorni che hanno preceduto il festival, il premio Lunezia per Sanremo 2025 per il valore artistico ed emozionale del testo. “In ‘Quando sarai piccola’ ho messo l’anima e la vita privata” ha riferito Cristicchi che si è detto “onorato per premio Lunezia”.

Simone Cristicchi ha raccontato l’episodio che ha ispirato la scrittura della canzone nel suo libro HappyNext. Alla ricerca della felicità (La nave di Teseo, aprile 2021) in cui narra il commovente e drammatico momento in cui sua madre, a soli sessantatré anni, viene ricoverata per un’emorragia cerebrale ed è in fin di vita in un sesto piano di un ospedale che Cristicchi definisce “un limbo terreno dove si manifesta il grande mistero della vita che contempla la morte”, dove i corpi sono addormentati tra la vita e la morte. Da quella drammatica situazione la madre uscirà miracolosamente, grazie alle molte preghiere, ma del tutto trasformata nel corpo e nella mente: Luciana è tornata bambina.

La storia raccontata da Cristicchi apre lo sguardo su tema poco dibattuto nella nostra società della performance e della prestazione: quello della cura, che non è un semplice “dare una mano”, ma offrire se stessi per dono, dare la vita. Si entra qui nella logica del dono: dono del tempo, delle energie, dono di sé contro ogni ideologia e idolatria del confort e dello svago. Un messaggio forte che parla di vite donate e spesa pur in mezzo alle difficoltà e alle sofferenze. Come la vita della madre è stata un dono costante per i figli, ora sono i figli a restituirla con gratitudine chiudendo il cerchio di dono gratuito che rende la vita saporita (da “sapienza”) e – in ogni caso e in ogni situazione – degna di essere vissuta. “È ancora un altro giorno insieme a te, per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato e sorridere del tempo che non sembra mai passato”.

A pochi istanti dalla performance sanremese di Cristicchi, Emmanuele Di Leo, attivista prolife e presidente della organizzazione umanitaria per i diritti umani Steadfast, commenta così il messaggio della canzone di Cristicchi: “La verità della vita che irrompe sull’ideologia. Mentre in Toscana si approva una legge dove la morte diventa la soluzione alla malattia, a Sanremo, #SimoneCristicchi mette in scena la poesia della vita, dell’aver #cura nonostante tutto”.

La canzone arriva infatti nei giorni in cui la regione Toscana approva la legge sul fine vita aprendo la strada anche alle altre regioni. Una decisione che ha generato grandi interrogativi e portato i vescovi italiani a pronunciarsi definendo la decisione “una sconfitta per tutti”.

L’inno di Cristicchi appare come un appello a non lasciare andare la vita, ma ad accoglierla e curarla in tutte le sue componenti, fasi e situazioni assumendo il coraggio di chi ama ed è dunque disposto a dare qualcosa di sé affinché questo amore si manifesti e si incarni quotidianamente. Una virtù, quella della cura, spesso più vicina alla fortezza che alla compassione, a quella fortezza che il Catechismo della Chiesa Cattolica definisce “la virtù morale che, nelle difficoltà, assicura la fermezza e la costanza nella ricerca del bene”.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario