Mai come in questo periodo di feste natalizie la gente si affanna, cercando di capire cosa le accadrà nel nuovo anno. Come un virus contagioso si diffonde la mania per l’astrologia, la divinazione e la cartomanzia, rimpinguando i portafogli degli indovini. C’è chi li usa per incontrare l’amore, chi per scoprire quale sarà il proprio futuro lavorativo. Chi lo fa ha sempre una domanda per la quale vuole una risposta. E così i cartomanti abbondano, dagli angoli delle strade a quelli del web, passando per una miriade di programmi nelle tv private e sui canali satellitari. I tarocchi nacquero come carte da gioco per poi trasformarsi in strumento del moderno demiurgo a danno dei tanti sprovveduti che pretendono di conoscere il futuro e di piegarlo ai propri desideri. Il credente vive nella certezza che il futuro è nelle mani di Dio e qualsiasi cosa accadrà fa parte del disegno dell’Onnipotente il cui fine ultimo è il “solo bene”. Non soltanto chi è senza fede si rivolge agli indovini di turno ma anche coloro che si dicono credenti frequentano i salotti di coloro che saranno disposti ad ascoltare i vari sfoghi cercando soluzioni attraverso la lettura delle carte, delle mani, delle stelle fino a trovarsi dinanzi alle proposte più inimmaginabili.
I primi a rincorrere questi guru della magia sono coloro che vivono nell’angoscia dell’avvenire temendolo come carico di sciagure. Quando l’esistenza è considerata casualità, il dolore e la morte divengono episodi da esorcizzare e non c’è posto per alcuna speranza di resurrezione. Purtroppo anche i cristiani a volte si comportano da atei escludendo il Signore dalla propria vita e negando la sua reale presenza nella quotidianità. Sommersi da tanto pessimismo, taluni cercano soluzioni alternative, risposte fai-da-te e, molte altre tramite l’aiuto, non certo gratuito, di impostori e ciarlatani. Questi esperti del futuro hanno impostato il loro business milionario nel vendere (false) speranze e facili (quanto mendaci) risposte sul senso ultimo dell’esistenza. Le tecniche che permetterebbero di prevedere il domani sono numerose quanto la fantasia umana le ha rese tali.
Una delle più conosciute è la lettura delle carte, i tarocchi appunto. Dall’etimo incerto, i tarocchi nacquero verosimilmente nelle corti rinascimentali italiane come carte da gioco per intrattenere dame e signori del tempo. Dipinte abilmente da anonimi pittori del ‘400, vennero apprezzate e conosciute in tutta Europa in diverse varianti, a seconda del luogo di provenienza.
È facile constatare come ognuna figura rappresenti l’allegoria della società tardo-medievale e del primo rinascimento: i simboli della virtù (Forza, Giustizia, Temperanza), del cosmo (Luna, Stelle, Sole, Mondo), del potere temporale e spirituale (Imperatore e Imperatrice, Papa e Papessa), del destino (Fortuna, Morte, Giudizio), della condizione umana (Eremita, Appiccato, Folle, Bagatto).
L’esoterismo, con tutte le sue molteplici sfaccettature, da attività tenebrosa divenne, dall’800, un passatempo di moda in tutti gli strati sociali, in particolare tra persone di cultura medio-alta, incuriosite dalla novità del messaggio di fatto palesemente contrario alla dottrina cristiana. Lo svilupparsi dell’occultismo in Europa è dunque figlio e, contemporaneamente, prodotto del dilagare, dal secolo dei lumi in poi, di un certo scetticismo ateo nei confronti della religione e di una sempre più radicata avversione contro la Chiesa e i suoi ministri, vissuta da molti come retriva e sorpassata. Il messaggio anti-cristiano è ciò che ancora oggi contraddistingue tutte le pratiche divinatorie, compresi i tarocchi. Sono milioni gli italiani che ogni anno spendono il loro tempo e fior di quattrini per farsi leggere le carte al telefono, in televisione o di persona dal fantomatico cartomante di turno.
Questi ultimi sono particolarmente scaltri nell’utilizzare a proprio vantaggio i più moderni mezzi di comunicazione, da internet allo smartphone, prestando le proprie “arti” ad un numero sempre maggiore di sprovveduti pronti a cadere nelle loro reti. Uomini e donne, anche laureati e con buone possibilità economiche, cedono alle lusinghe dell’occulto, al desiderio insito nel più profondo dello spirito umano ma pur sempre pericolosamente diabolico, di conoscere in anticipo il proprio destino e magari poterlo piegare ai propri desideri. Come un moderno demiurgo o un novello mago Merlino, chi percorre i sentieri tortuosi della chiaroveggenza ha però precedentemente perso quelli della fede. Risposte semplici a domande complesse che se possono inizialmente dare sollievo e suscitare una qualche ottimistica aspettativa, terminano inevitabilmente per lasciare il malcapitato con l’amaro in bocca, le speranze infrante e il portafoglio fatalmente vuoto.