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Una piccola Versailles: la Reggia di Caserta

Una delle residenze reali più grandi al mondo, dove si può vivere una fiaba.

La Reggia di Caserta e il suo parco sono stati inseriti nella World Heritage List dell‘Unesco nel 1997.
La prima pietra venne posata nel 1752 per volere di re Carlo III di Borbone, il cui figlio Ferdinando andò a viverci insieme a sua moglie Carolina d’Asburgo.
Questo complesso monumentale, progettato nel Settecento dall’architetto Vanvitelli, è una delle opere più importanti del famoso architetto napoletano. E rappresenta il trionfo del barocco italiano.
Si entra da quello che viene chiamato “Cannocchiale”, in quanto dall’ingresso principale si crea un effetto prospettico che consente al visitatore di vedere di fronte l’immenso parco.
Occupa 45.000 metri quadri e, con i suoi cinque piani, raggiunge un’altezza di 36 metri. La facciata principale si presenta al pubblico con le sue 245 finestre. L’edificio è fabbricato in mattoni e i due piani inferiori sono rivestiti con lastre di travertino. L’intera struttura è coronata da un’ampia cupola centrale.

Gli interni

Nel palazzo ci sono ben 1200 stanze e 34 scalinate. Una volta giunti nelle sale interne vale la pena soffermarsi volgendo lo sguardo agli affreschi sui soffitti, cercando di immaginare come si svolgeva la vita lì dentro durante quegli anni, come anche durante il decennio francese con Giacchino Murat e, successivamente con i Savoia.
Appena entrati ci sono quattro cortili uno dei quali conduce allo Scalone, detto Scalone d’Onore, che conduce alla Cappella Palatina.
La visita degli appartamenti reali della Reggia di Caserta inizia dalla Sala degli Alabardieri, le cui pareti sono decorate da stucco; la luminosità della sala fa risaltare il bruno della pietra, l’oro delle corone, dei festoni e dei gigli borbonici, della volta centrale.
Poi si accede alla Pinacoteca costituita da una serie di ambienti in cui sono state raccolte varie opere: nature morte di pittori italiani e olandesi dell’Ottocento, quadri di battaglie e figurazioni di guerre. Mentre i ritratti della famiglia Borbone sono raccolti nella Quadreria, che comprende varie sale in successione. Meritano particolare attenzione le stanze dedicate alla Biblioteca Palatina voluta dalla Regina Maria Carolina e al grande presepe.

Il Parco

Ha una lunghezza di tre chilometri e un’ampiezza di 120 ettari. Il tragitto è abbastanza lungo per giungere alla cascata sulla quale si affaccia un altro sito borbonico: il Real Casino di San Silvestro, oggi Oasi del Wwf.
Il Giardino all’inglese, con i suoi 24 ettari, fu voluto dalla regina e realizzato da Carlo Vanvitelli insieme al giardiniere inglese John Andrew Graefer. È tutto un susseguirsi di ponti, cascate, colline e prati, e di piante giunte da tutte le parti del mondo. Una volta tornati alla grande fontana di Diana e Atteone, si può iniziare la discesa tra il verde, grandi vasche e statue.

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