Forse non tutti sanno che c’è un piccolo ed incantevole paese della provincia di Matera che ha dato i natali ad uno straordinario poeta dialettale più volte vicino alla conquista del premio Nobel per la Letteratura.
Il poeta è Albino Pierro, scomparso nel 1995, le cui straordinarie poesie, scritte nel dialetto della sua terra, sono state tradotte in tredici lingue tra le quali inglese, francese, spagnolo, portoghese, arabo e svedese.
Il borgo lucano da cui ebbe natali ed ispirazione artistica si chiama Tursi. Pierro non descrisse soltanto la Rabatana, gli usi e gli squarci di vita che aveva vissuto nelle sue radici. Lo fece con una lingua speciale, il dialetto tursitano, che ancora oggi è oggetto di studio e di attenzione.
Il Rione chiamato “Rabatana”
Il borgo di Tursi, poi, è un gioiellino di bellezza a pochi chilometri dalle coste joniche, la cui peculiarità è l’antico e famoso rione denonimato “Rabatana” che sorse intorno al castello di Tursi, costruito dai goti, tra il V ed VI secolo. Il rione è di indescrivibile bellezza e merita una visita sopratutto in questo periodo in cui è bene rifugiarsi in posti non affollati, anzi lontani dai clamori del turismo collettivo. La rabatana è circondata da burroni e conserva lo stile urbanistico arabo-musulmano con successiva impronte anche di carattere bizantino e normanno. Un posto di magia e bellezza indescrivibili che vale senz’altro la pena visitare.
I monumenti da non perdere
Ma oltre alla Rabatana, il borgo merita visite anche in altri rioni. Nel rione Cattedrale, ad esempio, c’è la Cattedrale dell’Annunziata, eretta nel 1546, che si presenta come un imponente chiesa a croce latina. Interessante è anche una visita al Picciarello, che dalla collina del Castello, si estende verso sud e si caratterizza per il suo essere circondato da precipizi. Nel rione San Michele, oltre alla chiesa omonima in stile romanico, si trova il centro storico di Tursi dove si trova anche la casa natale del poeta Albino Pierro, oggi sede di una biblioteca pubblica di indubbio interesse.
I luoghi della spiritualità
Non lontano dal centro storico, vale senz’altro una escursione l’antico santuario di Santa Maria Regina di Anglona che si trova sull’omonimo colle, edificato tra l’XI ed il XII secolo, di straordinaria bellezza e grande spiritualità. Si tratta di un santuario mariano, dove si trova una statua della Vergine, risalente al XVII secolo oggetto di una speciale venerazione. Una escursione a Tursi è una magica “caccia al tesoro” perchè – al di là delle bellezze che solo sommariamente abbiamo tentato di indicare – presenta mille e più sorprese, tutte da scoprire durante la visita.
L’appetito vien mangiando
Non manca di stupire anche la parte enogastronomica con le specialità povere della cucina lucana. Di particolare pregio sono le arance di Tursi che si distinguono dalle altre per dimensioni e particolare dolcezza. Insomma, tante buone ragioni per visitare Tursi, per fare esperienza del borgo e della vita, e per poterlo raccontare con gioia tornando a casa.