Ad ora sono 16 le vittime e numerosi danni nelle aree più colpite. Continua ad aggravarsi il bilancio del tifone Goni, abbattutosi sulle Filippine nelle scorse ore. Lo hannoreso noto oggi le autorità, spiegando che le comunicazioni trale aree più colpite sono rimaste interrotte. I venti hanno raggiunto i 225 chilometri orari quando il tifone ha toccato l’isola di Cataduanes. Intense precipitazioni si sono abbattute su tutta la regione. I torrenti d’acqua si sono resi responsabili del cedimento di diversi terreni sull’isola di Luzon. Numerose frane e smottamenti, che hanno sepolto o colpito diverse abitazioni dell’area meridionale. Mezzo milione di persone sono state evacuate per sfuggire alla furia di Goni, che ha scoperchiato diverse abitazioni, provocato inondazioni e distrutto numerose linee elettriche, isolando intere zone. Il tifone potrebbe perdere progressivamente di potenza allontanandosi verso il Mar Cinese meridionale dove, nelle prossime ore, dovrebbe ridursi fino a ritornare una tempesta tropicale.
L’incubo del tifone Haiyan
A Manila, dove è stato disposto il blocco dell’aeroporto internazionale, sono attese raffiche di vento superiori a 200 chilometri orari. Il servizio meteorologico locale ha fatto sapere che in nove province nella zona sud e sud-est della capitale si abbatteranno “venti catastrofici e violenti, con piogge torrenziali“. L’allerta resta dunque elevatissima, a fronte di una tempesta segnalata come la più forte dal 2013, quando sull’arcipelago si abbatté il tifone Haiyan, il più devastante degli ultimi anni, che fece registrare circa 8 mila vittime. Un dramma del tutto simile a quello vissuto in questi giorni dalla popolazione filippina, con intere zone isolate e irraggiungibili dai mezzi di soccorso.