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Terremoto nelle Marche: sciame sismico proseguito tutta la notte

Prosegue la sequenza sismica davanti la costa delle Marche, dopo la forte scossa di magnitudo 5.7 registrata alle 7:07 di ieri

Prosegue la sequenza sismica davanti la costa delle Marche, dopo la forte scossa di magnitudo 5.5 registrata alle 7:07 di ieri e, un minuto dopo, la “aftershock” di 5.2 al largo della costa anconetana nord. Pochi i danni alle strutture e nessun ferito: il mare ha infatti attutito la forza del terremoto che altrimenti poteva essere ben più pericoloso.

Terremoto Marche: le prime scosse del 9 Novembre. Fonte: INGV_Terremoti

Lo sciame sismico proseguito tutta la notte

da ieri mattina oltre 80 scosse superiori alla magnitudo 2.0, incentrate soprattutto davanti alla costa centro-nord della regione, in particolare al largo del Pesarese (zone Marotta di Mondolfo-Fano) ma anche più a sud davanti alla costa nord anconetana.

Dalla mezzanotte sono state oltre 10, secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), le scosse registrate, tutte comprese tra una magnitudo di 2.0 a 2.8.

In aumento gli episodi più vicini alla costa nord di Ancona con picchi alle 21.24 (3.4) e alle 23.05 (3.5). Forte restano la tensione e i timori di altre scosse più forti tra la popolazione. In tutto le scosse da ieri sono state oltre 80. La più forte di magnitudo 4.0, avvenuta ieri pochi minuti dopo la scossa principale. L’ultima, alle 8:47 di oggi, di magnitudo 2.1.

I danni ad abitazioni e chiese

Iniziano ad evidenziarsi i danni più significativi ad abitazioni e chiese: in generale le conseguenze sono state più che altro crepe, fessurazioni ma non di muri maestri, o cadute di calcinacci o intonaco.

Ad Ancona, nella serata di ieri, è stata sgomberata una palazzina in via Macerata ‘inagibile’ temporaneamente a seguito di crepe e fessurazioni che richiedono una verifica, da parte di tecnici e vigili del fuoco, prima di autorizzare l’eventuale rientro delle sette persone residenti.

I Vvf ieri sono intervenuti in via Antica Rocca, nella Cattedrale di San Leopardo di Osimo (Ancona): cadute a terra malte di precedenti ripristini; sono stati rimossi gli arredi sacri sottostanti e le aree sono indisponibili. I pompieri hanno provveduto alla messa in sicurezza e non si segnalano persone coinvolte.

Fonte: Ansa

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