E’ salito ad almeno cinque morti e oltre 150 feriti il bilancio del forte terremoto di magnitudo 7 che ha colpito ieri l’isola filippina di Luzon.
Centinaia di edifici sono stati danneggiati o distrutti, le strade sono state bloccate da frane e l’elettricità è stata interrotta in diverse province. Più di 800 repliche di assestamento sono state registrate dalla prima scossa, di cui 24 abbastanza forti da essere avvertite dalla popolazione. I media locali riportano notizie di danni a edifici e strade a Dolores e a Bangued, dove molte persone si sono recate in ospedale con lievi ferite.
Zona sismica
La scossa di terremoto di magnitudo 7 è stata registrata alle 8:43 ora locale di ieri (le 2:43 in Italia) nel nordest dell’isola di Luzon, la parte nord delle Filippine. L’isola ha un’area di 109965 km², cosa che la rende la 15ª isola del mondo per estensione, e conta oltre 53 milioni di abitanti.
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 20 km di profondità ed epicentro nella regione di Cordillera.
La Cordillera Central è la catena montuosa più alta e più grande delle Filippine. Comprende circa 1/6 di tutta l’isola di Luzon, con una superficie totale di 18300 km2. La montagna più alta della catena è il Monte Pulag, 2922 m.
Nel luglio del 2019 un forte terremoto di magnitudo 5.9 uccise otto persone nella provincia di Batanes, un gruppo di piccole isole al largo di Luzon. Pochi mesi prima, il 22 aprile 2019, una prima scossa di terremoto a Gutad, sempre sull’isola di Luzon, aveva provocato undici morti.
Nelle filippine i terremoti sono molto frequenti: lo Stato insulare del sud-est asiatico fa parte della “cintura di fuoco” del Pacifico, la zona più sismica della Terra.
Nel giugno del 1991 l’isola di Luzon fu inoltre sconvolta dall’inaspettata eruzione del vulcano Pinatubo che fu la prima dopo 5 secoli di inattività e produsse una delle più grandi e violente eruzioni del XX secolo.