Perù: proseguono gli scontri a Lima. 17 morti per il maltempo

Alcune immagini delle frane nella regione di Arequipe, in Perù. Fonte: Twitter

Proseguono le tensioni sociali nella capitale del Perù, Lima, dove ieri migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per chiedere le dimissioni della presidente Dina Boluarte. La polizia che ha sparato i lacrimogeni per disperdere i dimostranti che stavano cercando di raggiungere il Congresso. Ne sono seguiti degi scontri.

La presidente Dina Boluarte – scrive Il Sole 24 Ore – è entrata in carica a dicembre dopo che il suo predecessore Pedro Castillo è stato estromesso per aver cercato di sciogliere la legislatura. L’attuale amministrazione rimarrà in carica fino al 2026, a meno che non vengano approvate elezioni anticipate. Dopo la destituzione di Castillo, almeno 58 persone sono state uccise nelle proteste in tutto il Paese.

Perù: smottamenti nel sud del Paese, 17 morti

Non solo scontri in Perù. Devastanti colate di fango hanno colpito il sud del Paese, dove il bilancio delle vittime è arrivato a 17, compresi 3 bambini, a cui si aggiungono 27 feriti e 20 dispersi, secondo i dati dell’Istituto nazionale di protezione civile del Perù (INDECI).

Forti piogge hanno colpito la regione peruviana di Arequipa, dove case, strade, scuole e un centro medico sono stati distrutti nella provincia di Camana. L’area ospita numerose miniere abusive e i funzionari temono che alcune persone possano esservi rimaste intrappolate. I bambini che sono morti avevano un’età compresa tra uno e 10 anni, hanno precisato le autorità.

Fonte: Ansa

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