Con l’ultima ondata di maltempo sono oltre 1200 gli eventi estremi che si sono verificati fino ad ora in Italia nel 2021. Un aumento del 56% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso tra nubifragi, alluvioni, trombe d’aria, grandinate e ondate di calore.
A rilevarlo è un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). Con riferimento all’ultima ondata di maltempo che ha colpito le città e le campagne del nord Italia, con esondazioni dei corsi d’acqua, frane, campi allagati e alberi sradicati.
L’organizzazione agricola evidenzia che è una “violenta perturbazione che fa salire il conto dei danni provocati nella penisola dal caldo e dalla prolungata mancanza di pioggia che hanno scottato la frutta e la verdura, impoverito i vigneti, fatto cadere olive e agrumi dagli alberi, tagliato il raccolto di pomodoro e del foraggio necessario per l’alimentazione del bestiame ma anche seccato i terreni”.
Coldiretti aggiunge che “la pioggia – è importante per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa. Mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti”.
L’organizzazione osserva che le “precipitazioni sempre più intense e frequenti, con vere e proprie bombe d’acqua, su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono, ha portato a salire a 7252 i comuni italiani, 91,3% del totale, a rischio idrogeologico“.
L’organizzazione conclude che “l’ effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti”.