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Estate, quando partiranno per le vacanze gli italiani?

Timore per le partenze concentrate tra metà luglio e agosto e allarme rincari sui costi per stabilimenti balneari e piscine

La fiducia nella campagna vaccinale e l’attesa del green pass europeo fa tornare negli italiani la voglia di partire. Rispetto ad aprile, sale dal 13% al 20% la quota degli italiani che sceglieranno una meta oltre confine per le vacanze. Tra le mete preferite la Spagna che, tra le due rilevazioni, aumenta di 6 punti il suo distacco dai più immediati inseguitori, Grecia e Francia. Secondo Confturismo paga la coerenza nel tempo dell’offerta iberica, che da quest’inverno non ha mai imposto quarantene per i turisti in arrivo ed “è stata protagonista di una comunicazione promozionale discreta e incisiva”.

Via via che procede il piano vaccinale in Italia si riduce anche l’appeal delle destinazioni “Covid free“. Scende di 10 punti fra le due rilevazioni la percentuale di coloro che le sceglierebbero per una vacanza, una tendenza tutto sommato prevedibile. Il problema della prenotazioni estive che – secondo l’ultimo sondaggio di Swg Conturismo Confcommercio – cominciano a fioccare, è la fortissima concentrazione dei periodi richiesti, soprattutto per quanto riguarda i viaggi di almeno 7 giorni: il 60% degli intervistati li programma tra la seconda metà di luglio e agosto mentre settembre e la prima quindicina di luglio insieme non arrivano al 24% delle preferenze: un ritorno alla “stagionalizzazione” che non fa bene al turismo, soprattutto se continueranno a mancare i flussi degli stranieri. “Questa – dice Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio – è una fase cruciale, nella quale ci giochiamo tutto: non solo l’estate 2021 ma il nostro posizionamento competitivo dei prossimi anni sullo scenario mondiale del turismo. Ci vogliono scelte veloci, d’anticipo sulla concorrenza, e gioco di squadra”. E aggiunge: “Le decisioni su come riaprire ai flussi turistici, soprattutto quelli internazionali, con quali strumenti, tempistiche e messaggi, devono nascere dal confronto tra istituzioni e categorie, come si sta facendo da mesi negli altri Paesi. Una seconda estate con pochi stranieri e turisti italiani concentrati in un unico mese, è esattamente ciò che va evitato a tutti i costi”.

Dal Codacons allarme prezzi su stabilimenti e piscine

Riaprono ufficialmente anche stabilimenti balneari e piscine all’aperto ma il Codacons lancia l’allarme rincari sul fronte delle tariffe balneari. “Domani la riapertura di lidi e piscine – spiega il presidente dei consumatori Carlo Rienzi – potrebbe essere accompagnata da rincari dei prezzi non solo per ombrelloni, lettini e abbonamenti agli stabilimenti, ma anche per tutti gli altri servizi offerti dalle strutture balneari e dalle piscine, a partire da cibi e bevande. L’esperienza dello scorso anno ha dimostrato come molti esercenti abbiano scaricato sui consumatori finali i maggiori costi per sanificazione e messa in sicurezza delle strutture, aumentando i listini al pubblico anche per rifarsi delle minori presenze in spiaggia legate al distanziamento obbligatorio degli ombrelloni”. Secondo il Codacons si registrano già le prime lamentele dei consumatori per alcuni stabilimenti della Toscana e del Friuli che avrebbero aumentato i listini rispetto allo scorso anno. L’associazione invita dunque gli utenti a segnalare qualsiasi incremento delle tariffe presso stabilimenti e piscine, inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it

 

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