Dalla meraviglia del pavimento del Duomo di Siena all’arte “incontrata” mentre si passeggia per i boschi delle Dolomiti d’Ampezzo. E poi ancora l’archeologia “depredata”. Collezioni di cui si può ormai solo intuire la ricchezza. Perfino supereroi di oggi a sfidare quelli di ieri.
Sono alcune delle mostre e appuntamenti d’arte da non perdere nel week end.
Partiamo da Siena
“Il più bello, grande e magnifico, che mai fosse stato fatto”. Così lo descriveva Giorgio Vasari. Di certo un capolavoro unico al mondo, non solo per la tecnica utilizzata (commesso marmoreo e graffito). Ad ogni modo per quell’invito costante alla Sapienza e i coltissimi rimandi a personaggi del mondo antico, tra sibille, filosofi, grandi della Bibbia.
Come ogni anno, si ripete ancora la scopertura straordinaria del pavimento della Cattedrale di Siena (dal 17 agosto al 7 ottobre), realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento.
I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono forniti da artisti tutti senesi, tranne il pittore umbro Pinturicchio, autore, nel 1505, della tarsia con il Monte della Sapienza. L’itinerario completo OpaSiPass consente, oltre la visita del Pavimento, anche quella al Museo dell’Opera.
Padova e dintorni
Secoli corsi via, dispersioni di patrimoni, furti, indifferenza, vandalismi hanno quasi completamente distrutto un patrimonio d’arte unico al mondo: le sculture in terracotta rinascimentali del territorio padovano. E’ quasi una riscoperta quindi il viaggio attraverso “A nostra immagine.
“Scultura in terracotta del Rinascimento. Da Donatello a Riccio” (fino al 27 settembre), mostra in cui il Museo Diocesano e l’Ufficio beni culturali, al termine di una intensa e partecipata campagna di recupero, studi, ricerche e restauri (sostenuti anche dalla raccolta fondi “Mi sta a cuore”) sono riusciti a riunire nelle Gallerie del Palazzo vescovile una ventina di terrecotte, orgogliosa testimonianza delle migliaia di pezzi che popolavano chiese, sacelli, capitelli, conventi e grandi abbazie da Padova a Vicenza, Treviso, Belluno e Venezia.
Tra le opere, il Compianto di Andrea Riccio (normalmente diviso tra San Canziano e i Musei Civici di Padova) e alcuni inediti come una Madonna con il Bambino salvata da una clarissa in età napoleonica e i frammenti superstiti di una Deposizione, gravemente danneggiata nel bombardamento della chiesa di San Benedetto dell’11 marzo 1944.
Santa Severa (Rm)
Capitan America, simbolo degli States liberi e democratici nella seconda guerra mondiale, o Hermes, dio degli atleti e dei viaggiatori, messaggero dell’Olimpo? Chi vincerà?
I Supereroi, di ogni epoca ed età, sbarcano al Castello di Santa Severa nei nuovi spazi sopra il Battistero, con la mostra di Domenico Pellegrino “Non vogliamo altri eroi” (fino al 27 settembre). Organizzata dalla Fondazione Maimeri, l’esposizione è un viaggio attraverso la visione personale della Pop Art di Pellegrino, classe 1974, palermitano, protagonista nel 2019 alla 58/a Biennale d’arte di Venezia con la sua Sicilia di luce in legno, metallo e luminaria, diventata simbolo d’accoglienza e speranza.
Cosa offre la capitale
Una storia nella Storia arricchisce “Colori degli Etruschi. Tesori di terracotta alla Centrale Montemartini” (prorogata fino all’1 novembre), la mostra che raccoglie una selezione di lastre parietali figurate e decorazioni architettoniche, depredate dal territorio di Cerveteri e recuperate negli anni grazie al lavoro dei Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale e alla diplomazia culturale del Mibact.
Un nuovo reperto si aggiunge ora all’esposizione: un’antefissa etrusca raffigurante una menade in passo di danza, messa all’asta nel dicembre 2019 da Christie’s. La mancanza di dettagli di provenienza e la somiglianza con un esemplare identico esposto nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (ritrovato in un sito già violato in precedenza dai famigerati “tombaroli”), hanno messo in allarme gli investigatori.
Grazie alla generosità di Bulgari S.p.A., che ha acquistato il reperto all’asta e lo ha donato allo Stato italiano, l’antefissa può oggi essere esposta nella mostra. Sarà accanto al materiale tornato in Italia tramite operazioni internazionali dei Carabinieri e del Mibact. Inoltre entrerà a far parte delle collezioni del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
Week end in montagna a Cortina D’Ampezzo
Alla scoperta dell’arte, attraverso i cammini delle Dolomiti d’Ampezzo. È la prima edizione della rassegna Sentieri d’arte con il progetto Arcipelago fossile (fino al 2 novembre). Questo dissemina il Gores de Federa (aperto agli escursionisti nel 2019) e Pian de ra Spines di opere site specific di tre artisti, ciascuno concentrato su uno dei regni biologici del creato.
Federico Tosi affronta l’aspetto fossile in un gioco evocativo di allusioni. Conchiglie, organismi marini, tracce preistoriche, ma anche un seme alieno proveniente da una lontana galassia. Qui riesce ad attecchire trovando un habitat congeniale.
Alessandro Ferri (Dado) si misura con la componente vegetale. Crea imponenti installazioni realizzate con abeti abbattuti dai fenomeni atmosferici che ricordano la forma del fiore di tarassaco.
E T-yong Chung si occupa della sfera umana connessa alla componente intellettuale e spirituale. Si realizzano ritratti-maschere di filosofi e “ricercatori” che hanno influenzato a vario titolo il tempo presente.