Interi ettari della foresta nazionale di Klamath, in California, sono stati divorati dalle fiamme. L’incendio McKinney, come è stato denominato dalle autorità dello Stato Usa, appare inarrestabile. Iniziato venerdì scorso e sospinto dai venti bollenti, oltre che dalle alte temperature, in poche ore ha allargato il proprio fronte da un miglio quadrato a 62, coprendo un’area di oltre 160 chilometri quadrati. Si tratta di una zona perlopiù rurale, al confine con l’Oregon. E, al momento, l’azione continua dei Vigili del fuoco è riuscita solo a contrastare in parte l’avanzata del rogo. Ben 2 mila residenti sono stati costretti a evacuare, mentre case e infrastrutture andavano in fumo assieme a quasi 40 mila acri di area boschiva. Grave la situazione anche per la fauna locale, in molti casi vista fuggire dalle zone in cui l’incendio sta avanzando.
L’incendio in California
Gli esperti sono concordi nell’identificare il McKinney come l’incendio più imponente dell’anno e uno dei più grandi e pericolosi mai affrontati, da uno Stato che pure fa i conti ogni anno, durante la stagione secca, con la piaga degli incendi. Il governatore della California, Gavin Newsom, ha dichiarato lo stato di emergenza a seguito dell’estensione incontrollata del fronte delle fiamme, decisione che dovrebbe favorire l’accesso agli aiuti federali. Nel frattempo, inizia già la conta dei danni: fra il 2020 e il 2021, la California ha attraversato le annate peggiori sul piano degli incendi. L’estate 2022, però, arriverà probabilmente a superare i tristi record registrati negli anni precedenti. E, ancora una volta, buona parte della responsabilità viene attribuita ai cambiamenti climatici.
Allerta Idaho
Intanto, l’allerta si sta estendendo anche ai cittadini degli Stati vicini. I residenti della città di Salmon, nell’Idaho, sono stati allertati in virtù di un altro incendio che sta radendo al suolo una vasta area boscosa della Salmon-Challis National Forest. Finora, secondo le autorità, quasi 70 miglia quadrate di territorio sono andate in fumo.