Una levata di scudi da alcuni ambienti contro un volantino per l’8 marzo, che denuncia, in una sorta di decalogo, chi ostacola la vita e la famiglia. Costoro ritengono scioccanti e medievali i contenuti del documento pubblico che afferma con decisione che le donne dovrebbero prendere le distanze da chi pensa che mamma e papà si debbano chiamare genitore 1 e 2; sostengono inoltre che la donna debba sostenere la vita e la famiglia; che la crescita della donna debba avvenire in piena armonia con l’uomo; che l’utero in affitto è una pratica lesiva per la donna. Penso che coloro che da tempo sono impegnati nell'affermazione di modelli di vita innaturali e contro le nostre tradizioni, abbiano smarrito il senso delle cose più elementari e naturali riguardanti l’umanità. Dalle affermazioni quasi rabbiose, si capisce bene il perché dello sbandamento presente nel Paese, provocato da reiterati tentativi dirigisti di più governi degli ultimi anni, e del perché secondo costoro, neanche deve essere possibile tenere alti i valori della vita e della famiglia. Ad essere scioccati – e da molto tempo – sono gli italiani credenti e gli italiani dotati di buon senso.