Ecco che già si riapre la querelle sulla legge elettorale. La opinione maggioritaria nella politica italiana, è per ripristinare il sistema proporzionale dopo che le forze politiche hanno dimostrato di costituire alleanze aldilà dei recinti dei sodalizi pronunciati prima delle elezioni con schieramenti politici improntati al sistema maggioritario. È successo con la nuova alleanza imprevista tra i 5stelle e Pd, che dopo scontri al calor bianco dovuti a posizioni in antitesi pressoché su ogni argomento, si sono alleati con un vero colpo di scena che ha spiazzato simpatizzanti e non. Ma è accaduto anche all’inizio della legislatura con la Lega che nonostante avesse ottenuto con il centrodestra la metà di senatori e deputati dal sistema maggioritario applicato per i collegi uninominali, ha all’improvviso abbandonato Forza Italia e fratelli d’Italia, e si è unito clamorosamente con i 5stelle, avversari giurati fino a qualche giorno prima di costituire insieme il governo. Sia chiaro, essendo il nostro un sistema parlamentare come in Germania, allearsi in Parlamento unendo le forze con un programma di compromesso tra più componenti politiche, è scelta coerente, appunto, con il sistema parlamentare. Peraltro nel nostro Paese si vota correntemente con il proporzionale per il rinnovo dei consigli comunali, regionali ed europeo, e non si capisce perché non si possa votare nello stesso modo per il rinnovo del Parlamento. La verità è che da venticinque anni si trascina sempre la stessa situazione: appena una forza politica si sente più forte di altre, pretende il maggioritario per proprio interesse, volendo stabilizzare ed ingrandire la propria potenza, anche a discapito del buonsenso e degli interessi generali.
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