Nel ācontrattoā stipulato tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, spicca tra altro, lāobbligo per gli imamĀ di predicare rigorosamente in italiano. Questa misura, si intuisce, dovrĆ servire ad ostacolare i cattivi interpreti dellāIslam, che esprimendosi in arabo, potrebbero meglio mascherare eventuali istigazioni contro gli “infedeli”. Comprendiamo il senso delle motivazioni, anche se sembrano a prima vista un poā ingenue. PerĆ² vorrei che nelle norme future, si escludesseĀ con chiarezza dal divietoĀ la lingua latina. Ć vero che dal Concilio Vaticano IIĀ le celebrazioni si tengono in italiano. Ma in quelle solenni, si prega e si canta anche in latino. Lo dico cosƬ; non si sa mai!Ā
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