Le notizie che arrivano dall’Austria di dimissioni a catena di ministri del governo a causa di rapporti tra operatori economici russi e il sovranista vicepremier Strache, alimentano ancor più alcuni sospetti, in Austria come in tutta Europa, di legami di vario genere tra alcune formazioni politiche, soprattutto sovranisti e populisti e realtà riconducibili al Cremlino. Se fosse così, verrebbe chiaro la grande contraddizione presente nella posizione dei sovranisti. Infatti costoro auspicano la fortificazione della sovranità popolare delle nazioni europee, finora svuotata dai poteri finanziari e dai grandi paesi. Penso che questa esigenza è sacrosanta, ed infatti sempre meno, i piccoli Paesi hanno voce in capitolo sulle scelte mondiali, e come conseguenza, non riescono a decidere neanche nella propria nazione, stringente come è diventato il governo sul mondo dei grandi soggetti. L’unico modo per poterci difendere meglio e salvaguardare la sovranità del popolo è trasformare l’Europa in una federazione con un governo votato dal popolo e con poteri esclusivi. Ma qui sta il punto: costoro osteggiano la costruzione di una nuova Europa, così da dare ancora più poteri a coloro che sopprimono i nostri interessi. Italiani da soli, come ogni ogni altro Paese, con lo status quo, saranno costretti alla sudditanza: altro che sovranità. Restando divisi, gli altri prospereranno a nostro danno. Prendiamo la Russia. Se ci fosse davvero una Europa forte, la Russia conterebbe molto meno nello scacchiere mondiale. Conta molto di più per le nostre deficienze ed ha interesse per la nostra frammentazione. Allora si potrebbe dire che che noi vogliamo il ripristino della sovranità popolare, ma con gli Stati Uniti d’Europa.
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