Dei circa 7 milioni interessati alle elezioni amministrative avute in questi giorni, meno della metà si sono recati alle urne, ma gli esiti hanno rotto completamente gli equilibri del passato. La geografia politica italiana ha cambiato i connotati: una mini rivoluzione. Gli esiti elettorali degli ultimi anni, segnalano sempre più la volubilità degli elettori, a testimonianza di una stabilità politica mai ottenuta.
Si spera che perdenti e vincitori di questa tornata elettorale si ricordino bene di questa condizione, e così sappiano cambiare criterio di comportamento. Basterà che facciano quello che dicono, e prima di dire quello che promettono, ci pensino più volte. Dovranno anche però riflettere sulla critica circostanza, che se sono eletti con il suffragio – si fa per dire – universale, ed invece si coinvolgono solo il quaranta per cento, e di questi solo la metà esprime la maggioranza (20%), alla lunga si è perdenti tutti: chi perdenti oggi, chi perdenti appena dopo.