Ormai da tempo nella societĆ si nota uno stato dāanimo diffuso di rancore e incapacitĆ di costruire rapporti stabili, rispettosi della autonomia altrui e soprattutto la capacitĆ di condividere sintesi e compromessi necessari per la convivenza tra piĆ¹ opinioni ed esigenze diverse. Talvolta sembra che ogni ambiente sia stato devastato da un terremoto che ha distrutto consuetudini ed esperienze del vissuto collettivo. Ć come se gli insegnamenti della filosofia antica e moderna, la piĆ¹ profondamente orientata al benessere comunitario, e della spiritualita ispirata dal cristianesimo, non fossero piĆ¹ capaci di mediare leĀ piĆ¹ critiche pulsazioni umane. Il compromesso ĆØ stato messo al bando, e con esso le capacitĆ di conciliare le diversitĆ tra gruppi e persone. Dobbiamo sperare che si abbia ancora la forza di ristabilire una equilibrio capace di mantenere le dinamiche della dialettica collettiva, diversamente non prospereremo, anzi ci ritroveremo nelle condizioni piĆ¹ misere. Quando l'umanitĆ smarrisce il senso della vita, deve poi affrontare le aberrazioni piĆ¹ degradanti. Tornare alle nostre fonti culturali e spirituali ĆØ lāunica soluzione, rifiutare il relativismo ĆØ lāunica salvezza per ognuno di noi.
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