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Il segno dei tempi

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Domani parteciperò a un appuntamento pubblico promosso da un profilo Facebook che intende discutere, con l’aiuto di tre tecnici importanti che hanno responsabilità pubbliche, i problemi dell’ambiente che passano per la bonifica del fiume e il funzionamento del sistema di depurazione delle acque reflue per ottenere un mare pulito all’altezza delle aspirazioni dei cittadini. È il segno dei tempi. In altre epoche questi appuntamenti erano organizzati da grandi associazioni politiche e sociali, e che avvengano con questa modalità è positivo. Dimostra maturità dei cittadini, mette in luce i veri problemi presenti perché fuori dagli schemi politici. Sono sicuro che l’incontro sarà utile perché non si presta a posizioni che si prendono con il silenziatore o con il megafono e metterà in luce la volontà dei cittadini di essere protagonisti della propria storia. Peraltro, la richiesta di confronto mostra un interesse genuino sui problemi ambientali, al di fuori di posizioni esasperate o strumentali, come spesso accade in questi frangenti. Tant’è che io stesso non ho mai capito perché dei gruppi organizzati hanno messo in piedi un putiferio per evitare di estrarre petrolio ad oltre dieci miglia dalla costa di un consistente giacimento a largo del medio Adriatico, quando nel fiume si sversano liquami di ogni genere, con il sistema di depurazione che è poco valutare insufficiente. Come si sa, le estrazioni avvengono in ogni angolo della Terra (fortunati i paesi che lo fanno) senza rischi per l’ambiente marino, ed invece in Italia ci riteniamo sfortunati. Ma può accadere ed accade che per la pulizia del mare non si ha nulla da obiettare. Spero che un incontro così autonomo e genuino riesca a innescare un cambiamento. Dunque ben vengano esperienze civiche di tale portata, non potranno apportare aria nuova e collaborazioni nuove senza strumentalità ed infingimenti per l’ambienti: li possiamo chiamare “proto-ambientalisti”, per il ritorno all’ambientalismo non ideologico. 

Raffaele Bonanni: