Le Sardine dilagano in tutt'Italia e riempiono le piazze come non si vedeva da tempo. Dicono cose sensate come il fatto che i ministri devono stare al Ministero e studiare i dossier anziché partecipare ai talk televisivi, che bisogna smetterla di vivere la politica come odio verso l'avversario. È singolare che debbano essere i giovani a dire nelle piazza questi sacrosanti concetti, quando la stragrande maggioranza dei massimi dirigenti fanno il contrario.
I maggiorenti della sinistra applaudono ed esprimono contentezza per l'affermazione delle Sardine, ma non si rendono conto che i nuovi venuti nello scenario politico italiano nei fatti rappresentano la più dura ed implicita critica proprio verso di loro; Salvini a parte.
Con l'irrompere delle sardine nella scena italiana, un primo, grande risultato è stato ottenuto: Salvini si è convertito al ragionamento politico; ha proposto una sorta di governo di solidarietà nazionale, con dei punti importanti da decidere insieme per il bene del Paese. Persino la possibilità, da parte leghista, di ricorrere a Mario Draghi per presiedere al governo mi sembra un vero miracolo.