In commissione affari costituzionali della Camera, si è data via libera alla modifica della legge elettorale con la condivisione del “rosatellum”. La proposta restaura il proporzionale, indica i collegi uninominali, dimezza il numero delle firme occorrenti per validare le liste, semplifica gli adempimenti di validazione, fissa al 3% il tetto minimo per essere rappresentati in parlamento. E’ un sistema – si era già capito – che permetterà alleanze anche non messe in conto, per favorire la governabilità. Tutto bene! Le preferenze? Quelle no! Non è possibile che siano i cittadini a scegliersi i loro deputati: i partiti dicono che tendono al clientelismo. Per questa ragione (dicono loro) che questa incombenza sia compito dei leader dei partiti. Considerazione finale: il lupo perde il pelo proporzionale, ma non il vizio di surrogare il diritto dell’elettore di eleggere il proprio rappresentante con la preferenza.
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