Oramai tra 5stelle e Lega siamo agli stracci. Mai Matteo Salvini si è pronunciato così negativamente nei confronti degli alleati e Luigi Di Maio non è da meno con affermazioni gravi, come ad esempio, che sarebbe stato colpito alle spalle. La verità è che i grillini, da tempo, non riescono a tenere a bada la loro base e la dirigenza di seconda fila, scontenta di fare accordi con la Lega che su ogni argomento ha posizioni alternative a ragione di una visione politica netta di centro destra. Le contraddizioni, naturalmente, sono diventate sempre divaricanti a causa della tumultuosa crescita nell’ultimo anno della Lega, sia per la grande espansione delle Giunte di centro destra regionali, e sia per la forte affermazione leghista avvenuta contemporaneamente al crollo dei pentastellati. Cosicché i rapporti di forza percepiti nel paese, si sono letteralmente ribaltati: in parlamento Luigi Di Maio è forte, ma nella pubblica opinione si è rafforzata la idea di un cambiamento così rapido da renderlo sostanzialmente “anatra zoppa”. In conseguenza di rapporti così tanto logorati, in queste ore si parla di possibile ribaltone, con una alleanza 5stelle e Pd, ma come di consueto in questi casi, l’eventualità viene negata. Insomma ci troviamo in una condizione anomala, e gli attuali “fratelli-coltelli”, devono scegliere la strada da intraprendere. Quello che è certo che così non si potrà andare avanti, e forse non tutti i mali vengono per nuocere. La logica della politica è spietata: ognuno per tentare di poter governare bene e lungamente, non può che allearsi con i propri consimili, diversamente i nodi vengono rapidamente al pettine e penalizzano. Al netto di trame e di altri tentativi di cambiare gli sviluppi in atto, i risultati finali saranno inesorabili. Chi chi vuol dare un colpo al cerchio ed un alto alla botte, rompe cerchio e botte.