Ci sono persone che con il loro comportamento sbagliato, insidiano potentemente ogni cosa. A volte si pensa che sia necessario essere comprensivi con gli altri in quanto potremmo essere stati fraintesi, o perché siamo convinti che si trovino in un periodo particolare di stress o di preoccupazioni personali o familiari, o perché le esperienze avute ed il grado di maturità che possiedono li rende incapaci di sintonizzarsi con persone diverse da loro. In effetti, è importante per la serenità nei rapporti, porsi sempre dentro i panni altrui, diversamente la nostra vita diventerebbe una guerra continua, e smarriremmo il senso della nostra esistenza che è votata alla ricerca delle virtù in rapporti di collaborazione e di fraternità.
Ma ci sono persone che si mostrano impermeabili ad ogni collaborazione, ad ogni intesa; vedono le braccia allargate dei propri simili come un segno di debolezza, e ne approfittano e moltiplicano i loro tentartivi di sottometterli, di metterii all’angolo. Insomma si ha la prova che costoro speculano cinicamente proprio sulla disponibilità incondizionata dovuta o a convincimenti religiosi o comunque a modelli di vita improntati alla mitezza. Queste circostanze, soprattutto negli ultimi tempi, si sono accresciute, diventando più minacciose, mettondo a dura prova la disponibilità verso l’altro. Ma a ben vedere un rimedio c’è a questa situazione che a prima vista sembra senza soluzione.
Necessitiamo di rafforzare le nostre convinzioni e relazioni improntate alla fraternità, e di portare avanti questa missione senza sosta ed in modo eclatante, in maniera tale che cresca nelle comunità una forza morale maggioritaria, al punto che queste persone, che sembrano irriformabili, si sentano così isolate fino a convincerle a cambiare il loro modello di rapporto con gli altri. Qualcuno dirà che è velleitario contare sul cambiamento di persone così marcatamente portate alle forzature, ma non è così. Anche i malvagi hanno i loro punti deboli, qualora intorno a loro si vivesse solo di fraternità.