In pochi giorni, sono avvenuti due fatti identici per dinamica e strumenti usati, e per motivazioni oggettivamente della stessa natura. A Roma una persona ha sparato ad una bambina rom di pochi mesi dal proprio balcone con un fucile ad aria compressa ferendola gravemente, con un'arma simile è stata colpita una persona anche a Vicenza, sempre dal balcone di un'abitazione, che ha ferito un immigrato che in strada stava collaborando ad allestire le luminarie per la festa del luogo. Queste due esperienze devono spingere ciascuno, cittadini e politici, a riconsiderare, finché si è in tempo, i modi con cui si indicano avversari e linguaggi di lotta politica. Una comunità, se desidera avere ordine, non l’ottiene certo attraverso il disordine.