La vicenda libica continua ad essere la cartina di tornasole della incapacità degli europei a darsi una politica estera, economica, militare. Pur essendo il ponte sull’Europa per lo sbarco di centinaia di migliaia di immigrati sconosciuti a tutti, una risorsa petrolifera di primo piano, un paese la cui crisi successiva alla uccisione di Gheddafi ha destabilizzato la regione, a farla da padroni sono russi e turchi. Al massimo gli europei recriminano sui singoli errori di italiani, francesi o altri ancora che, pur avendo interesse in quell’area, continuano a fare pasticci nell’insistere a muoversi individualmente. In questa situazione così poco dignitosa, gli attuali leader dei paesi più grandi della Unione devono decidere subito quale ruolo di difesa della nostra area regionale, di protezione dei nostri interessi, e di salvaguardia della pace intendono svolgere. Trump, con le sue politiche provocatorie e talvolta giuste per il richiamo indiretto alla nostra dignità, avrebbe richiesto qualche sussulto, ma nulla e poi nulla. Ha fatto affermazioni gravi sulla Nato e nessuno ha risposto, ha sciorinato ogni tipo di dazio e nessuno si è mosso, ha invitato il Regno Unito ed anche gli italiani a uscire dall’Europa, e c’è stato silenzio, ha appiccato un enorme e pericoloso falò in Iran a due passi da noi e continua a non consultare nessuno. È arrivato il momento di cambiare e di darsi connotati di un vero Stato unitario europeo, non farlo è demenza e codardia.