Oramai le normative sulla privacy sono una vera e propria farsa. Persino i siti istituzionali come il Ministero dell'Economia ed altri – comuni, regioni, ospedali, scuole ed ancora tanti altri – quando i cittadini si collegano per informazioni o per servizi, nei fatti le imprese private riescono a prendere le informazioni di coloro che si collegano per le loro finalità di marketing o altro, senza che ci siano filtri da parte di chi gestisce i siti pubblici. Insomma, anche le ultime norme europee sulla privacy, vengono completamente ignorate. La verità è che siamo un Paese non proprio civile per il rispetto della riservatezza delle persone. Si pensi all'esperienza in Parlamento appena qualche mese fa. Alcuni deputati avevano proposto di usare un solo prefisso telefonico, indistintamente per tutti i call center, i quali avrebbero chiamato i cittadini attraverso telefoni fissi e smartphone, per marketing, in modo tale di essere in grado di regolarsi se rispondere o no. In qualsiasi Paese civile sarebbe stato normale un provvedimento a metà strada tra l’interesse delle aziende e quelle del cittadino. Macché; non c’è stato verso! Si è respinta in tronco la proposta, pur continuando ad esporre il cittadino alle intrusioni fastidiose. Dunque inciviltà; ma anche furbizia da parte di parlamentari che sono disposti più ad ascoltare le lobby, che a tutelare i cittadini. Così vanno le cose.
Ricevi sempre le ultime notizie
Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.
Stay Connected
Seguici sui nostri social !
Scrivi a In Terris
Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo: