Il leader dei liberali europei si è scatenato contro Giuseppe Conte, indicandolo come il burattino dei suoi vice presidenti con diverse argomentazioni. La maggior parte dei parlamentari europei, hanno reagito spellandosi le mani con applausi a scena aperta. Gli stessi cittadini italiani, avversi al governo, hanno esultato per il j’accuse dell’euro deputato Verhofstadt. Ma è possibile che a nessuno sia venuto in mente (né a Strasburgo, né in Italia), che quelle offese avvenissero ai danni dell’Italia, dato che Conte rappresentava in quell’aula il nostro Paese?
Si dirà che gli stessi rappresentati del governo italiano, forse spesso dimenticano contegno e galateo, che li vorrebbe più rispettosi di altre istituzioni e realtà sociali italiane ed estere. Ma proprio questo è il punto: se loro avessero commesso errori in tal senso, proprio per un principio di contrarietà a questo atteggiamento, bisognerebbe avere un comportamento irreprensibile, per distinguersi rifiutando alla radice quel modo di essere.
Possibile che non si capisca che quell’esecrabile condotta tenuta nella solenne aula istituzionale dell’Europa, trasmette l’idea che ciascuno è pari all’altro? Ma oramai sono convinto da tempo che l’imbarbarimento in politica si sia espanso proprio per il venir meno agli obblighi elementari che un democratico dovrebbe avere. Da qualche tempo, buona parte della classe dirigente, giornaloni e televisioni pubbliche e private, si cimentano con la più grande furia iconoclasta mai avuta. Di qui il degrado generale a cui assistiamo, perché “così fan tutti”.