I nuovi dati delle esportazioni ci dicono che gli italiani vanno forte nell’agroalimentare, nella meccanica, nella moda. Sono proprio questi capisaldi produttivi che ci hanno evitato grossi dispiaceri economici e sociali.
Se queste sono le realtà che sorreggono la famiglia italiana, sarebbe opportuno trarre le dovute conseguenze. Si dovrebbe cambiare la scuola e le università, organizzare una ricerca selettiva, incentivare fiscalmente gli investimenti in questi settori, unificare il marketing internazionale. Così farebbe una famiglia sapendo quali sono i suoi punti di forza.