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Chi semina vento raccoglie tempesta

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Tiene ancora banco tra i media la vicenda della pentastellata Elisabetta Trenta ex ministro della difesa, a causa dell’alloggio in cui si è insediata, di proprietà della amministrazione militare. L’accusano di non aver riconsegnato l’appartamento dopo la cessazione del suo incarico di governo. Ma lei si difende sostenendo che suo marito avendo degli incarichi importanti nei ranghi dell’esercito, ha diritto a restare con la sua famiglia nell’appartamento. Poi incalza giustificando la continuità del diritto a rimanere, per la circostanza delle tante relazioni sociali che comunque la sconsiglierebbe a tornare nel suo appartamento di proprietà di Roma, a suo dire, ormai inadeguato. Staremo a vedere come andrà a finire. Ed intanto esterna la sua idea di essere presa di mira da qualche realtà non meglio definita. Esternazioni assai frequentemente utilizzate da chi è nell’occhio del ciclone. Ed in effetti le varie affermazioni dell’ex ministro potrebbero avere un fondamento di verità. Ma questa vicenda ben si presta a far tesoro del vecchio adagio: “chi la fa l’aspetti”. Certamente non ci si riferisce alla signora, ma al movimento di cui fa parte. Se volessimo fare una esagerata comparazione (sia per il livello delle persone sia per la grandezza degli eventi vissuti), potremmo definire questa situazione in qualche modo somigliante a quella capitata ai San  Just, ai Danton, ai Robespierre: inaugurarono la stagione del terrore e poi loro stessi ne furono travolti. 

Raffaele Bonanni: