Grandi soddisfazioni per la nomina di Marta Cartabia alla presidenza della Corte Costituzionale, per la forte ragione di essere una donna. Infatti nella lunghissima vita della importantissima istituzione che giudica e sorveglia sulla buona interpretazione ed applicazione della Costituzione repubblicana, ĆØ la prima volta che una appartenente al gentil sesso la presiede. Dunque nel lungo cammino della reale paritĆ dei generi, senzāaltro ĆØ unāaltro significativo traguardo che possiamo annoverare tra quegli accadimenti che lasciano il segno sui traguardi di civiltĆ della nostra comunitĆ nazionale. Ma accanto a questi indubbi benefici segni, ce ne sono altri altrettanto confortanti riguardanti le qualitĆ professionali che la neo presidente metterĆ a disposizione nel delicatissimo ruolo che ricoprirĆ : la conoscenza dei diversi ordinamenti degli altri paesi europei ed extra europei grazie alle diverse ricerche comparative condotte. Questo indica che potrĆ garantire una visione delle cose che ci riguardano, ben aldilĆ Ā dellāimbarazzante incapacitĆ della nostra classe dirigente di guardare oltre i confini nazionali; retaggio non certo edificante per una Nazione produttrice di primo piano nel mercato globale, e dalla antica cultura cultura europeista, messa in discussione da coloro che perseguono una incomprensibile e penalizzate cosiddetta politica sovranista. Quindi, notizie buone.
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