Welfare aziendale, così l’impresa diventa sociale

Il welfare aziendale, secondo Jorge Mario Bergoglio, è uno degli "elementi importanti che tengono viva la dimensione comunitaria di un’azienda"

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Secondo Papa Francesco il welfare aziendale è uno degli “elementi importanti che tengono viva la dimensione comunitaria di un’azienda”. Secondo il Pontefice perseguire uno sviluppo integrale chiede l’attenzione ai temi sociali. Tra gli altri fattori: “la distribuzione e la partecipazione alla ricchezza prodotta. L’inserimento dell’azienda in un territorio. La responsabilità sociale. La parità di trattamento salariale tra uomo e donna. La coniugazione tra i tempi di lavoro e i tempi di vita. Il rispetto dell’ambiente. Il riconoscimento del giusto salario e dell’importanza dell’uomo rispetto alla macchina. La capacità di innovazione”. Intanto le piccole e medie imprese sono sempre più attente ad adottare politiche di welfare. Secondo il 62,8% dei consulenti del lavoro, infatti, la diffusione di questi strumenti tra le pmi è aumentata, rispetto al 2023, in particolare al Nord Ovest e al Nord Est. E anche guardando in prospettiva le previsioni sono all’insegna dell’ulteriore consolidamento. Il 64,2% del campione intervistato infatti prevede che nel triennio 2024-2027 ci sarà un aumento di queste misure tra le piccole e medie imprese.

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Valore sociale

Sono alcuni dei risultati del secondo rapporto annuale “Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle pmi”. A realizzato è stata la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e Pluxee (ex Sodexo Brs), attraverso la somministrazione di un questionario online ai professionisti. Si conferma la necessità di introdurre misure di supporto a favore dei lavoratori e delle loro famiglie. Soprattutto per i livelli retributivi maggiormente penalizzati dalla spirale inflazionistica degli anni 2022-2023. Ciò ha portato a un sempre più marcato interesse nei confronti del welfare  aziendale. Un’attenzione che inizia a diffondersi anche tra le pmi, sebbene fatichi a maturare una gestione più consapevole. Secondo il rapporto alla richiesta di indicare quale sia il livello di diffusione dei diversi strumenti di welfare oggi disponibili per le imprese, il 62,3% dei consulenti afferma come questo sia ancora “abbastanza basso”. Il 21,7% “basso”. Solo il 15,9% lo considera “elevato” o “abbastanza elevato”. Si moltiplicano le nuove modalità. Per esempio Randstad, compagnia leader nei servizi hr, ha scelto la startup italiana Tundr che mira a diventare il primo abilitatore social fintech in Europa. E’ stata sviluppata, infatti, la Tundr Card che permette al dipendente di utilizzare il proprio credito welfare in modo semplice ed immediato in una rete di 700 brand con oltre 65.000 punti vendita. Altrettanto intuitiva è l’app mobile. Permette di monitorare i benefit a disposizione, visualizzare i brand in cui usare i propri crediti welfare ed ottenere sconti esclusivi presso centinaia di fornitori convenzionati.

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Crescita del welfare

Nel contesto attuale il settore del welfare aziendale cresce in maniera esponenziale in Italia e in Europa. Offrendo non solo vantaggi tangibili, ma anche un vero sostegno ai dipendenti ed una potente leva di employer branding alle organizzazioni. Questa evoluzione non solo risponde alle esigenze moderne di equilibrio tra vita personale e lavorativa. Ma trasforma le aziende in veri e propri promotori di benessere. In questo scenario, nuove realtà fintech hanno catturato l’interesse degli investitori di venture capital ottenendo complessivamente investimenti per quasi mezzo miliardo di euro (fonte: Crunchbase, 2024) per innovare il futuro del lavoro e consolidare il legame tra persone e aziende. E sono proprio queste startup a orientare i trend del Welfare di nuova generazione, che premia in maniera sempre più rilevante un ruolo attivo della persona. Approccio che contraddistingue la soluzione di Tundr come testimoniato dal suo claim, “WElfare begins with WE”. In Italia, Tundr spicca come innovativa soluzione di welfare aziendale capace di generare valore sociale per le persone, le aziende e il territorio, grazie a strumenti incentrati sulla semplicità d’utilizzo. Ispirata ai valori della sostenibilità e dell’inclusione, Tundr è una startup orientata alla creazione di una community di partner accomunati da un forte impegno verso l’innovazione a vocazione ESG e la responsabilità sociale – a partire dai singoli fornitori fino ad abbracciare l’intero ecosistema.

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Partnership

“Questa partnership rappresenta per noi un notevole riconoscimento del lavoro svolto negli ultimi due anni. E la conferma che la nostra visione costituisce un autentico punto di riferimento nel settore, sia in Italia che all’estero”, commentano con soddisfazione Giorgio Seveso e Jules-Arthur Sastre, fondatori di Tundr. “È motivo di orgoglio anche per l’intero ecosistema delle startup Made in Italy constatare che una multinazionale presente in 39 Paesi abbia fatto propria la visione di una venture nata e cresciuta in Italia“, aggiungono. “Oggi l’innovazione firmata Tundr risponde all’esigenza di supportare i migliori talenti nel comprendere il reale valore dei benefit. Grazie ad una soluzione user friendly che rivoluziona l’esperienza welfare ponendo la tecnologia al servizio delle persone”, prosegue Luca Milesi, direttore operativo di Tundr. E a confermare la rilevanza strategica della componente benefit per migliorare l’attrattività delle imprese sono anche i risultati del “Randstad Employer Brand Research 2024”, un’indagine condotta da Randstad in 32 Paesi su un panel di oltre 170 mila rispondenti. Lo studio ha infatti evidenziato che i benefit, con un 57% delle preferenze, sono al terzo posto tra i driver principali che orientano la scelta del datore di lavoro ideale, dopo l’equilibrio tra lavoro e vita privata (62%) e l’atmosfera di lavoro piacevole (60%). “Da subito ci siamo sentiti vicini alla visione di Tundr, che eleva il binomio utilità sociale ed innovazione digitale per valorizzare le persone e garantire un lavoro che faccia davvero la differenza”, spiega Jacqueline Verdicchio, head of business welfare di Randstad Italia. “L’accordo tra Randstad e Tundr riflette il nostro impegno nel voler consolidare un ruolo da partner di fiducia per i migliori talenti sul mercato del lavoro grazie all’offerta di soluzioni innovative per rispondere alle esigenze di un settore in costante evoluzione come quello del welfare”, sottolinea