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Interventi sociali e servizi sociosanitari: cresce la rete del welfare solidale

Al via i progetti per il contrasto alla povertà attraverso le iniziative delle cooperative sociali a salvaguardia delle fasce più fragili ed esposte della popolazione

Il welfare come architrave della solidarietà. A unire le forze sono il terzo settore, le istituzioni e le sigle del volontariato in prima linea nella salvaguardia delle fasce più fragil della popolazione. “Pronto intervento sociale”. E “Accesso alla residenza anagrafica“.  “Fermo posta e azioni del Centro Servizi per il contrasto alla povertà“. Sono queste le iniziative decise dai servizi sociali del comune di Potenza. E prenderanno avvio nei prossimi giorni. L’assessore comunale alle politiche sociali, Fernando Picerno illustra i progetto per la lotta all’indigenza. “Saranno favorite azioni integrate e incentrate sulla condivisione della presa in carico, in rete e con gestione unica del caso- spiega. Si tratta di una razionalizzazione e velocizzazione degli interventi in situazioni di particolare gravità e urgenza“. E aggiunge: “Il nostro impegno sarà quello di implementare i servizi sul territorio. Attraverso il potenziamento dei livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi“.Welfare

Welfare solidale

I servizi sociali sono finanziati con risorse del Pon Inclusione (Fse 2014-2020). All’avviso pubblico l’amministrazione del capoluogo lucano ha fatto accesso per incentivare la collaborazione con il privato sociale. I servizi solidali, infatti, saranno gestiti da cooperative sociali. Ossia la “Pluservice” e la “Nasce un Sorriso“. Quindi, prosegue l’assessore Picerno,”l’imminente avvio dei due servizi territoriali è un’ulteriore conferma del fatto che il Piano Sociale di Zona 2022 -2024 rappresenta la dimensione ottimale. Per la programmazione di indirizzi generali. E la definizione dei conseguenti obiettivi di sviluppo del sistema degli interventi sociali e sociosanitari”. In questo modo Potenza diventa un esempio per come le istituzioni possono sollecitare e agevolare la cooperazione tra realtà pubbliche e private nell’interesse dei più fragili. Una dimostrazione di Welfare ramificato sul territorio a tutela di soggetti deboli.

Nuovo modello

Focus, poi, sul nuovo modello di misurazione dell’impatto sociale sviluppato da Intesa Sanpaolo sui progetti finanziati delle organizzazioni non profit. Il piano è stato al centro dei temi affrontati dal roadshow “Diamo voce all’impatto” promosso da Andrea Lecce, responsabile della Direzione Impact. La struttura opera all’interno della Divisione Banca dei Territori. E’ guidata da Stefano Barrese. E si dedica all’economia del bene comune. Dodici tappe in altrettante città italiane da nord a sud. Quasi 400 soggetti di realtà diverse incontrati tra clienti e stakeholder. 300 persone della rete commerciale “Terzo Settore” coinvolte. E’ questo il bilancio di un tour che è stato un’opportunità di confronto con le vere e proprie eccellenze che operano nel non profit. Le nuove metriche di valutazione dell’impatto sociale sono state messe a punto con il coinvolgimento di fondazioni, università, organizzazioni di rilevazione statistica. E hanno trovato pieno riscontro nei feedback raccolti durante il roadshow. Welfare

Benefici del Welfare

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di misurare e valorizzare i benefici che i progetti delle organizzazioni del Terzo Settore apportano nelle comunità in cui operano. Una necessità messa in evidenza dagli enti per “farsi riconoscere” dagli altri soggetti. Sia pubblici. sia privati. E per comunicare il proprio impatto. L’idea è nata dai gestori del terzo settore, che, nella loro attività quotidiana servono migliaia di clienti. Essi, infatti, hanno compreso e sperimentato il problema. E cioè quanto fosse limitante e non rappresentativo del valore del non profit utilizzare strumenti di misurazione meramente economici. Afferma Andrea Lecce: “Il nostro Paese ha un bisogno vitale di tutta l’energia che può essere sprigionata dal non profit. Settore fondamentale per il bene della collettività così come per l’economia. E che può davvero fare la differenza anche nelle sue forme più spontanee. Molte organizzazioni hanno visione, idee di grande portata. Persone competenti nel proprio campo. Ma necessitano di un approccio più strutturato”.
legalità

Collaborazioni

Prosegue il responsabile della Direzione Impact: “Abbiamo la responsabilità di affiancarli. Irrobustendo l’attività di consulenza qualificata su progetti, business plan. Valutazioni economico-finanziarie, piani di comunicazione. Al contempo continueremo a lavorare. Affinché un numero sempre più ampio di imprese sociali abbiano accesso al credito. Correlandolo all’impatto generato”. Inoltre, evidenzia Lecce, “sosterremo il Terzo Settore nel creare collaborazioni fruttuose. Con le amministrazioni pubbliche. Con il mondo della filantropia. E con imprese profit orientate alla creazione di valore sociale. Anche continuando a fare ricorso alle donazioni“.

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