Il progetto “The water code” coinvolge oltre 10 mila studenti. Il Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2023 monitora l’utilizzo dell’acqua. Che è aumentato in tutto il mondo di circa l’1% all’anno nel corso degli ultimi quarant’anni. Secondo le previsioni continuerà a salire a un ritmo simile fino al 2050. Ciò in ragione di una combinazione di fattori. Ossia crescita demografica. Sviluppo socio economico. Cambiamenti nei modelli di consumo. Buona parte di questo incremento si concentrerà nei Paesi a medio e basso reddito. In particolare nelle economie emergenti. Sos per l’aumento della domanda. E dell’accelerazione e della sempre maggiore diffusione dell’inquinamento delle acque dolci. Così la scarsità di acqua sta diventando un fattore endemico. E ciò mette in difficoltà soprattutto quelle regioni in cui questa risorsa risulta già carente. Come nel caso del Medio Oriente e del Sahel in Africa. Ma tutti i paesi, indipendentemente dai livelli di reddito, mostrano segnali di rischio. Correlati con la qualità dell’acqua. È per questo che è importante prendere consapevolezza. Agire. Mettere in atto interventi per salvaguardare la sicurezza idrica.
Water code
Al via anche un concorso per le scuole. Come stanno le nostre acque? La loro salute si può migliorare con il coding e il citizen journalism. Dieci organizzazioni ed enti presentano un piano d’azione. Per mitigare l’impatto antropico sui fiumi, laghi e mari nel mondo. Utilizzando, tra gli altri strumenti, il coding, il citizen journalism e le hackathon. Durante l’anno scolastico appena iniziato centinaia di studenti e studentesse di scuole superiori di tutta Italia verranno guidati da un team di esperti dell’Impresa Sociale Step4. E saranno invitati a raccontare dal loro punto di vista il tema dell’impatto antropico. Sui fiumi, mari e laghi. Attraverso una serie di piccoli articoli “dal campo”. Ideati e realizzati dai ragazzi e dalle ragazze. Poi pubblicati sul sito www.thewatercode.it. Coinvolgere i giovani nel diventare “content creators” significa lavorare sui contenuti, ovviamente. Ma anche sul protagonismo, la consapevolezza. L’empatia, la responsabilità. Il rispetto. In poche parole, su quelle competenze di cittadinanza attiva di cui abbiamo tanto bisogno. Anche nella gestione dell’acqua.
Domande
Come stanno le nostre acque? Che cosa possiamo fare per migliorare la salute di mari, fiumi e laghi? Sono le domande a cui 10 organizzazioni non governative ed enti cercano di rispondere con “The Water Code”. La formula per una gestione sostenibile delle risorse idriche del mondo. Un progetto che vuole sensibilizzare sull’importanza dell’acqua. Come risorsa da conoscere, valorizzare e proteggere. In che modo? Aumentando le conoscenze dei cittadini, in particolare dei più giovani. Per ridurre l’impatto antropico su di essa attraverso percorsi di apprendimento attivo. L’acqua è una risorsa da conoscere, valorizzare e proteggere. “The Water Code” propone di farlo utilizzando innovativi processi di partecipazione e apprendimento. Tra questi il coding, l’hackathon, il citizen journalism. L’outdoor education e la comunicazione sociale. 10 regioni, più di 800 docenti e oltre 10mila studenti e studentesse sono coinvolti nel progetto. Attraverso laboratori, percorsi formativi e azioni di sensibilizzazione. Verrà coinvolta anche la cittadinanza. Nuovi strumenti per i docenti. Utili a parlare di sostenibilità in classe e nuove esperienze per i ragazzi e ragazze. Così da edificare una maggiore consapevolezza sugli effetti dell’inquinamento delle acque.
Risorse idriche
“Quando pensiamo alle nostre acque, spesso ci vengono in mente solo quelle dei mari- evidenzia Gabriella Patriziano, responsabile del progetto The Water Code-. Le risorse idriche invece comprendono anche fiumi e laghi che sono importantissimi per il nostro ecosistema. E sui quali, con questo progetto, vogliamo aprire uno spaccato di consapevolezza. Ma anche spingere ragazzi e ragazze ad essere promotori attivi di comportamenti virtuosi. Così da poter salvaguardare una risorsa così importante”. Che cosa possiamo fare per migliorare lo stato delle acque? Innanzitutto aumentare la consapevolezza e affrontare il tema delle acque nella sua complessità.
È per questo che “The water code” ha deciso di prendere in prestito dal mondo della programmazione il coding, ossia l’insieme di quei processi mentali che mirano alla formulazione di un problema e della sua soluzione attraverso l’astrazione e la costruzione di sequenze di istruzioni replicabili.
Grazie all’insegnamento del coding da parte di formatori esperti di Helpcode, bambine/i e ragazze/i imparano a confrontarsi con problemi complessi e si promuove la capacità di risolverli in modo creativo. Queste sono competenze fondamentali anche in campo ambientale. Si impara così a studiare in modo critico e analitico i problemi (in questo caso derivanti dall’azione umana) e a immaginare le soluzioni possibili, e i processi necessari a raggiungerle, per arrivare a gestire in modo intelligente e sostenibile le risorse idriche. In questo modo, fin da giovanissimi, bambini e ragazzi imparano a sentirsi responsabili e a percepirsi come possibili portatori di innovazione e cambiamento, nelle azioni di salvaguardia dell’acqua e dell’ambiente.
Raccontare l’acqua, dal citizen journalism all’hackathon
Nell’ambito del progetto, è stata organizzata la prima edizione delle Changemaker Hackathon https://thewatercode.it/changemarker-hackathon/ , ossia competizioni fra gruppi di studenti per pensare a soluzioni utili a ridurre l’impatto negativo delle azioni umane sui fiumi, laghi e mari del mondo: oltre 320 studenti di 6 istituti nautici in Sicilia, Puglia, Lazio, Toscana e Liguria si sono sfidati in una maratona delle idee guidati dai facilitatori dell’organizzazione Marevivo, e dai docenti. Più di 40 le idee elaborate da ragazzi e ragazze durante le due giornate di attività. Le sei proposte più votate dalle classi stesse e da un comitato di valutazione sono state presentate a Milano, all’evento finale organizzato presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, dove gli autori le hanno presentate a un parterre di esperti e ricercatori per un confronto nell’ambito dell’Osservatorio sulle idee e pratiche per un futuro sostenibile e della Scuola di cittadinanza europea, entrambi promossi e ospitati dalla Fondazione. L’imbarcazione a propulsione sostenibile, sia per l’ambiente sia a livello economico, il cortometraggio “#unmondopiupulito” per sensibilizzare sullo spreco di acqua, l’app per monitorare dallo smartphone il consumo dell’acqua domestica, le navi, droni e sottomarini “spazzini” per pulire il mare e un chip da incorporare nelle reti da pesca per la loro geolocalizzazione, sono state le proposte vincitrici.
“The Water Contest”
Fino al 30 novembre si potrà inoltre partecipare al concorso scolastico https://thewatercode.it/concorso-studenti-e-studentesse/ , rivolto a tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado d’Italia.
L’obiettivo è premiare le classi o i gruppi di studenti e studentesse capaci di interpretare e comunicare meglio lo sviluppo sostenibile, la tutela dell’ambiente e la mitigazione dell’impatto antropico su fiumi, laghi e mari nel mondo. I materiali realizzati dalle classi potranno riguardare qualsiasi materia e qualsiasi azione, dal racconto di azioni o giornate di clean up a progetti di ricerca sulle conseguenze del marine litter.
I progetti migliori potranno vincere materiali e/o servizi didattici, biglietti di ingresso a mostre e musei del valore di 1000 euro.
La partecipazione al concorso è gratuita: sul sito del progetto il regolamento e il form di iscrizione.
Il progetto “The Water Code”
“The Water Code” è un progetto finanziato da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e realizzato da Helpcode – Il diritto di essere bambini insieme a CISV, Tamat, Marevivo, Annulliamo la Distanza, New Horizons, STEP4, CNR-IAS, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Fondazione Acquario di Genova, che ha l’obiettivo di mitigare l’impatto antropico sui fiumi, laghi e mari nel mondo, aumentando le conoscenze dei cittadini, in particolare dei più giovani, attraverso percorsi di apprendimento attivo.
“The Water Code” propone attività per le scuole primarie e secondarie di I e II grado di 9 regioni distribuite tra nord, centro e sud Italia: Liguria, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Lazio, Toscana, Umbria, Calabria, Sicilia, con un’apertura alla partecipazione di tutto il territorio nazionale, grazie alle possibilità offerte dagli strumenti digitali.