A partire dal 25 novembre 1999 in tutto il mondo si celebra la Giornata Internazionale per lโEliminazione della Violenza contro le Donne. La giornata fu istituita dallโAssemblea Generale delle Nazioni Unite, con lโinvito rivolto a tutti i governi, alle ONG e alle organizzazioni internazionali, a sviluppare, ogni anno nello stesso giorno, campagne di sensibilizzazione sul tema della โNon violenza contro le donneโ. La scelta della data non รจ casuale in quanto si riferisce allโeccidio di tre donne dominicane, le sorelle Mirabal, attiviste politiche, che il 25 novembre del 1960 furono bloccate mentre si trovavano a bordo della loro auto, stuprate, torturate a lungo, rovinate da terribili colpi di bastone e infine uccise per strangolamento dagli agenti della polizia di informazione militare. I loro corpi massacrati e senza vita furono poi ricollocati a bordo della loro auto che fu spinta oltre un precipizio con lโintenzione di depistare le indagini.
Wall of Dolls
Tornando ai nostri giorni, tra le organizzazioni nazionali che sono state fondate per accogliere lโinvito delle Nazioni Unite, una tra le piรน attive รจ Wall of Dolls. A presiedere lโassociazione, due donne: lโideatrice, Jo Squillo, cantautrice, conduttrice televisiva e attivista per i diritti delle donne e la presidente, la giornalista dโinchiesta Francesca Carollo che da anni lavora alla trasmissione Quarto Grado e che รจ anche autrice del libro Le amiche che non ho piรน, dedicato a tre vittime di femminicidio. Dal 20 al 25 novembre dello scorso anno Wall of Dolls ha fatto molto piรน di quanto richiesto dallโONU: una settimana di campagne di sensibilizzazione in giro per lโItalia, perchรฉ fare qualcosa di concreto su questo tema si deve, ogni giorno dellโanno e concentrandosi durante la settimana finale di novembre. Visto ha incontrato Squillo e Carollo e Maria Antonietta Rositani, vittima della violenza del marito che tentรฒ di darle fuoco e ora testimonia lโimportanza di amare se stesse sopra ogni cosa.
Domanda per tutte e tre: cosa serve urgentemente per avviare un deciso programma di contrasto alla violenza contro le donne? Maggiori finanziamenti da parte del governo? Piรน campagne di sensibilizzazione?
Francesca Carollo: โServe educare i giovani a comportamenti virtuosi, serve parlare nelle scuole per far comprendere loro lโimportanza di questo tema drammatico. Ecco perchรฉ noi di Wall of Dolls andiamo nelle classi a parlare con i ragazzi. Bisogna lavorare di piรน per educarli sin da piccoli allโamore, al rispetto, alla non violenza. Il lavoro sulle nuove leve รจ fondamentale. Un bullo in meno oggi รจ un violento in meno domani. Anche le famiglie in questo giocano un ruolo fondamentale. I finanziamenti sono sempre importantissimi, perchรฉ purtroppo constatiamo ogni giorno che lo Stato non aiuta le vittime di violenza. Il denaro aiuta le donne a rialzarsi e rende libere, ma i soldi da soli non bastano, ci vuole un cambio di passo piรน ampio, le vittime devono avere corsie preferenziali al lavoro, devono avere risarcimenti certi e veloci, devono essere tutelate davvero, non solo a paroleโ.
Jo Squillo: โA mio parere รจ anche urgente varare misure forti, servono soluzioni giuridiche che tutelino davvero le vittime. Intendo dire: non รจ possibile sostenere una situazione generale in cui, quando una donna denuncia abusi e violenze, sia lei a doversi allontanare da casa o comunque a subire gli effetti della sua denuncia. Proviamo a immaginare lโesistenza di una donna che torni a casa dopo una denuncia. Chi trova? Il denunciato. Basti pensare al caso di Maria Antonietta Rositani che grida vendetta sotto questo aspetto. Lโex marito era ai domiciliari in casa dei genitori, nel 2019 รจ evaso, รจ andato a cercarla e le ha dato fuoco. Rendiamoci conto che questโindividuo non indossava nemmeno un braccialetto elettronico. Serve buon senso e una gestione quotidiana reale sul territorio, oltre ai finanziamenti. Inoltre, devono cambiare le regole: sono gli uomini violenti a dover essere allontanati da casa, non le donne. Quando una donna subisce queste violenze deve anche essere supportata sotto il profilo pratico: lโassistenza sociale deve funzionare, ci sono le case rifugio ma sono piene, ci sono i problemi legati ai figli, alla casa. Attraverso la nostra associazione siamo riuscite ad aiutare diversi casi, sostenendo le vittime con azioni concreteโ.
Maria Antonietta Rositani: โSicuramente si deve fare prevenzione partendo proprio dalle scuole. I ragazzini di oggi saranno gli uomini e le donne di domani. La violenza non รจ amore, ma lโamore spesso viene confuso con il dominio e quindi con la violenza. Dโaltronde la donna, genericamente parlando, รจ succube dellโamore e quindi di queste forme di possesso, dominio e violenza. Gli uomini violenti dicono spesso frasi come โTu non vali, tu non servi a nienteโ. Ecco perchรฉ รจ importantissimo lavorare con le scuole, formare a un diverso modo di assimilare i concetti di amore e di rispettoโ.
Gli eventi che organizzate e le campagne di sensibilizzazione, quali risultati ottengono? Le donne che partecipano e aderiscono a Wall of Dolls erano giร o diventano piรน consapevoli?
Carollo: โLe piazze allargano la platea di chi sposa la nostra causa, la causa delle donne, la causa dei piรน deboli. ร incredibile quante persone si riesca a sensibilizzare con piccoli-grandi eventi. Le persone percepiscono questo tema come ancora lontano da loro, ma poi si rendono conto di quanto la violenza possa essere vicina. Nella casa a fianco, nella stessa cerchia di amici, nella vicina di ufficio o di banco. E iniziano ad avere un occhio molto piรน vigile. Fare eventi di sensibilizzazione รจ importantissimoโ.
Squillo: โBella domandaโฆ Le donne che transitano da questa realtร , che fortunatamente รจ presente in diverse grandi e piccole cittร , riescono a fare rete, che รจ una cosa fondamentale. Poi ci muoviamo anche con campagne in collaborazione con grandi aziende. Per esempio: abbiamo ricevuto 5.000 capi di abbigliamento nuovi da un gruppo di moda ed รจ un modo per sentirsi nuovamente considerate come persone e come donne. Raccogliamo esperienze terribili, di donne che perdono completamente la propria indipendenza, che sono distrutte a livello psicologico. Io, per esempio, sono orgogliosa di Pinki, che ormai aveva paura a parlare, teneva lo sguardo bassoโฆsituazioni veramente incredibili, ma di rinascita dopo la denunciaโ.
Esistono diversi tipi di violenza, non solo quella fisica o sessuale. La dipendenza economica, per esempio, รจ sempre piรน alla base di rapporti di coppia tossici. Anche la violenza psicologica si insinua nella quotidianitร . Come aiutare chi รจ vittima di queste forme sottili, ma devastanti di violenza?
Carollo: โVa creata una rete attorno alle donne. Piรน amici ci sono attorno, piรน uscirne รจ possibile. Noi di Wall of Dolls abbiamo, per chi vuole, delle psicologhe bravissime e disponibili allโascolto, basta scriverci allโindirizzo Instagram della onlus. Molte donne banalmente non sanno a chi chiedere aiuto, noi possiamo indirizzarle. Collaboriamo con Case Antiviolenza, con associazioni nei territori, facciamo rete. Sembra poco, invece abbiamo constatato essere un grande aiutoโ.
Squillo: โNoi lavoriamo tanto anche con le scuole, per avviare un processo di formazione che possa portare a un modo diverso di vivere, di avere coscienza del problema. Aggiungo anche che molte giovani oggi hanno paura di uscire la sera, sentono di non essere tutelate, non mettono la gonna se escono la sera. Significa che si sente forte una carenza di sicurezzaโ.
Rositani: โร anche necessario riflettere su un fatto: la violenza di ogni ordine e grado avviene a tutti i livelli. Anche questo va divulgato, va fatta conoscere la realtร . Io ci metto la faccia proprio per informare il piรน alto numero di persone su quanto avviene quotidianamente nei nuclei familiari protagonisti di questi fatti. A me hanno aiutato molto anche lโincoraggiamento e il sostegno di tante donne, ma soprattutto di molti uomini, quelli che mi hanno detto โIo mi inchino di fronte a te, per chiedere scusa per questo tipo di uomo che compie atti di violenza contro una donnaโ. Noi donne siamo forti, ma delicate. Abbiamo bisogno di essere considerate, comprese, sostenuteโ.
Maria Antonietta Rositani, crede ancora nellโamore? Qual รจ il suo sogno oggi?
Rositani: โCredo molto nellโamore, nel sentimento, ma non ho piรน alcun desiderio di avere qualcuno accanto. Voglio pensare solo ai miei figli e a me stessa. Un sogno ce lโho: realizzare un centro che accolga le donne vittime di violenza per aiutarle, stare con loro, sostenerle. Vorrei poter fare molto di piรน. Ecco, oggi sogno di poter arrivare a questo, un giornoโ.
Pubblicato sul settimanale Visto