Visite ai mosaici in LIS: l’intervista a Daniele Carli di ENS Ravenna

L'intervista di Interris.it a Daniele Carli, dell'Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (ENS) di Ravenna, sull'iniziativa inclusiva delle visite ai mosaici in lingua dei segni, parte del progetto CEI "Giubileo for all"

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Il Giubileo a Ravenna è nel segno dell’inclusività. L’arcidiocesi di Ravenna-Cervia ha aderito al progetto “Giubileo for All” della CEI ideando itinerari e percorsi secondo i criteri di “accessibilità universale”. Affinché tutti possano vivere una vera esperienza di fede attraverso il messaggio cristiano dei mosaici ravennati. Tra le molteplici iniziative, spicca quella rivolta alle persone sorde: le visite gratuite a Sant’Apollinare in Lingua dei Segni Italiana (LIS) con la presenza di un interprete della sezione ravennate dell’ENS, l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi. Interris.it ha intervistato Daniele Carli, Commissario Straordinario dell’ENS di Ravenna, per approfondire l’importanza e l’impatto di questa collaborazione inclusiva.

Daniele Carli a sinistra del Vescovo dell’Arcidiocesi Ravenna-Cervia, mons. Lorenzo Ghizzoni, in occasione della giornata mondiale delle persone con disabilità, 13 dicembre 2023. Foto: Ens Ravenna

L’intervista a Daniele Carli (ENS Ravenna)

Come nasce ENS? 

“L’ENS, l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi, nasce nel 1932: le persone sorde, all’epoca, erano praticamente prive di qualsiasi diritto, equiparate a soggetti incapaci di intendere e volere. Da quel giorno sono stati fatti molti passi in avanti per l’inclusione all’interno della società delle persone che presentano vari livelli di sordità. Nel 1953 si è costituito il comitato di Ravenna, con l’obiettivo di tutelare i diritti delle persone sorde del territorio. Oggi, l’ENS opera su tutto il territorio nazionale grazie a n. 104 Sezioni Provinciali, tra cui la sede di Ravenna, 18 Consigli Regionali ed oltre 50 rappresentanze intercomunali”.

Qual è la mission di ENS?

“L’ENS promuove e valorizza la dignità e l’autonomia delle persone sorde, i loro pieni diritti di cittadinanza in tutti i campi della vita, l’autodeterminazione, l’accessibilità e l’informazione, l’educazione, la formazione e l’inclusione scolastica, post scolastica, professionale, lavorativa e sociale, favorendo il collocamento lavorativo e l’attività professionale in forme individuali e cooperative, promuovendo la lingua dei segni e la lingua dei segni tattile, la comunicazione totale e il bilinguismo, la riabilitazione, la cultura, lo sport, il tempo libero e le attività ricreative. La missione dell’ENS, dunque, è l’integrazione nella società, la promozione dell’identità, autonomia e piena realizzazione umana delle persone sorde”.

Come è nata la collaborazione con l’Arcidiocesi locale e con Ravenna Mosaici?

“Essa è parte di un percorso molto più ampio, che ha visto l’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia e l’organizzazione Ravenna Mosaici, attivarsi per l’inclusività e l’accessibilità di tutti già da diverso tempo. La passata collaborazione ci ha portati all’iniziativa ‘Giubileo For All’ e alle attività organizzate quest’anno in occasione del Santo Patrono di Ravenna. Nello specifico: una conferenza stampa sul progetto, completamente accessibile; visite guidate e laboratori per bambini accessibili; la realizzazione di una serie di video-guide in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e International Sign (Segni Internazionali) per le persone sorde straniere. Anche la santa messa che verrà celebrata il 23 luglio prossimo dal Vescovo dell’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia a Sant’Apollinare sarà accessibile tramite sottotitoli e con la presenza dell’interprete LIS”.

Qual è stato concretamente il vostro ruolo all’interno di questo percorso?

“Quello di fornire la consulenza necessaria per far comprendere quali fossero gli strumenti e gli accorgimenti da mettere in campo per garantire piena accessibilità alle persone sorde. Non solo per i locali e gli italiani, ma anche per le persone sorde straniere che potrebbero venire a visitare queste opere in futuro”.

Qual è l’importanza, dal punto di vista dell’inclusività, di questa iniziativa?

“La possibilità di accedere e di poter godere pienamente del patrimonio artistico e culturale di un luogo è un diritto fondamentale che tutti dovremmo avere, pertanto queste iniziative per noi non sono altro che un passo nella direzione giusta per un mondo sempre più accessibile e dove tutti i diritti siano rispettati e nessuno viene lasciato indietro. Inoltre, queste iniziative e la presenza di questi materiali permetteranno non solo di rendere questi luoghi più accessibili, ma contribuiranno anche a rendere le persone sorde più visibili”.

In che senso?

“La presenza dell’interprete durante questi eventi, o la presenza di materiali e video-guide in LIS, porterà sempre più persone udenti a doversi confrontare con questo deficit, a interrogarsi sullo stesso, e magari a incuriosirsi su questo mondo e a volersi informare di più. Darà dunque la possibilità a persone sorde e udenti di essere nello stesso posto, di condividere insieme un’esperienza e quindi anche di interagire e confrontarsi; in primis, sull’esperienza della bellezza del monumento e, in secondo luogo, sulla loro esperienza di vita come persone sorde o udenti”.