Caos in Venezuela
Scontro con gli Usa
Centinaia di sostenitori del Partito socialista unito del Venezuela (Psuv) hanno marciato nello Stato di Biscucuy. Per chiedere al governo del presidente Joe Biden di “togliere l’embargo per poter lavorare in pace”, ha detto alla folla Diosdado Cabello, numero due del Psuv, guidato da Maduro. Gli Usa hanno criticato in particolare l’esclusione dal voto della leader dell’opposizione María Corina Machado, interdetta per 15 anni da ogni carica pubblica. In base a sondaggi, Machado avrebbe potuto battere agevolmente l’attuale capo dello Stato, in corsa per un terzo mandato di sei anni. Nuovo attacco del governo di Nicolas Maduro contro le opposizioni. Il Controllore generale del Venezuela ha pubblicato i nomi di altri cinque leader politici interdetti dalle cariche elettive nel Paese. Le misure, applicate dal 16 aprile, colpiscono l’ex sindaco Carlos Ocariz e l’ex deputato Tomás Guanipa. Entrambi gli esponenti del partito Primero Justicia sono stati interdetti da qualsiasi incarico pubblico per 15 anni. Stesso periodo di squalifica anche per José Antonio Fernández López, sindaco del municipio di Los Salías, ed Elías Sayegh, sindaco del municipio di El Hatillo, entrambi nello Stato di Miranda. Juan Carlos Caldera, esponente di spicco di Primero Justicia, è stato invece interdetto per 12 mesi. I cinque politici interdetti si aggiungono a una lunga lista che comprende la principale leader dell’opposizione, María Corina Machado, e l’ex candidato alla presidenza, Henrique Capriles.
Sfida elettorale
“Daremo una lezione storica a questa destra fascista”, ha assicurato Maduro inaugurando a Caracas il vertice dell’Alleanza bolivariana dei popoli d’America Latina (Alba), pochi giorni dopo l’investitura di Edmundo González Urrutia come candidato unico delle opposizioni per sfidarlo alle presidenziali del 28 luglio. Cinque giorni dopo l’investitura ufficiale come candidato unico delle opposizioni per sfidare Nicolas Maduro alle elezioni del 28 luglio, il diplomatico Edmundo González Urrutia ha fatto la sua prima apparizione pubblica agli elettori. In un video pubblicato su YouTube il diplomatico 74enne ha affermato che “è tempo di marciare tutti insieme per il recupero della nostra democrazia, di mettere da parte le differenze e lavorare insieme per ottenere la vittoria elettorale il prossimo luglio”, auspicando “un’unità ampia e integrale che offra prospettiva e visione per il futuro“. “È tempo che tutti i venezuelani si uniscano” perché nessuno può rimanere indifferente di fronte alla crisi economica e sociale che il Paese attraversa, ha aggiunto. La Piattaforma unitaria democratica (Pud) per Urrutia “si impegna a costruire un Venezuela per tutti. Dove ci sarà giustizia, autonomia e indipendenza dei poteri pubblici. E dove nessuno avrà paura di essere perseguitato per le proprie idee”. “Ci impegniamo a realizzare una transizione che garantisca la libertà dei prigionieri politici, il ritorno degli esuli e di tutti i venezuelani che sono partiti e desiderano tornare, l’adattamento delle autorità pubbliche per far prevalere la loro indipendenza. E far tornare il nostro Paese ad essere un riferimento democratico internazionale”, ha aggiunto.