All’interno della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, l’inclusione lavorativa riveste una grande importanza in quanto rappresenta un diritto e un dovere, nonché un momento fondamentale nella vita di ogni persona. In particolare, all’articolo 27, vengono descritte le misure intraprese dagli Stati Parti per garantire un ambiente accessibile e inclusivo, tra le quali la proibizione di ogni forma di discriminazione; la garanzia di pari opportunità lavorative e di remunerazione; l’accesso alla formazione professionale e la promozione dell’imprenditorialità.
L’esperienza di “Magicamente Liberi”
In provincia di Modena, precisamente a Savignano sul Panaro, opera l’associazione “Magicamente Liberi”, guidata dalla presidente Romana Rapini, la quale, ispirandosi ai principi della solidarietà umana si prefigge come scopo quello di favorire il raggiungimento delle autonomie sociali e abitative per le persone con abilità differenti, per favorire e aumentare la fiducia nelle proprie competenze e il miglioramento dell’autostima personale. In particolare, attraverso la promozione di un esempio di imprenditorialità sociale sfociato in un negozio dal nome “Rompibolle” che aprirà a breve, l’associazione ha dato vita ad un esempio di inclusione lavorativa per diverse persone con disabilità. Interris.it, in merito a questo progetto di inclusione, ha intervistato Sandro Vacondio, già presidente dell’associazione “Magicamente Liberi” e padre caregiver.
L’intervista
Come nasce e che obiettivi ha il negozio “Rompibolle”?
“‘Rompibolle’ nasce dal tavolo provinciale della disabilità in cui ‘Magicamente Liberi’ partecipa e dove si fanno progetti finalizzati all’inclusione delle persone con fragilità. In particolare, la nostra associazione, svolge attività che intendono favorire l’autonomia delle persone con diverse abilità a tutti gli effetti, ossia lavorativa, abitativa e sociale. Nella fattispecie ‘Rompibolle’ fa parte di un’azione di inclusione lavorativa perché, quando sarà a regime, darà un lavoro part time a quattro persone con disabilità che saranno seguite da un responsabile di negozio. Ciò le renderà autonomie dal punto di vista sociale e anche economico. Inoltre, all’interno di ‘Rompibolle’ verranno venduti esclusivamente prodotti sfusi, quindi con un minore impatto ambientale, per la cura della persona e della casa. L’inclusione è data anche dal fatto di poter entrare a far parte della comunità e poter interagire con essa. Questa sarà una grande opportunità per i ragazzi”.
Che valore riveste per voi l’inclusione delle persone con disabilità attraverso il lavoro? Quali sono i vostri auspici per il futuro su questo versante?
“L’inclusione lavorativa delle persone con disabilità ha un grandissimo valore per noi. Il prossimo 29 aprile apriremo ‘Rompibolle’ che sarà il primo di questo genere nella zona. La nostra aspettativa è che, facendo fare ai ragazzi dei percorsi di tirocinio all’interno del negozio, si possa arrivare ad aprire altri negozi di questo tipo, per far sì che, un maggior numero di persone con fragilità riescano ad entrare nel mondo del lavoro”.