Il vaccino anti-Covid ha ridotto di quattro volte i morti. E di cinque volte i ricoveri in terapia intensiva (dati Iss). Eppure la disinformazione e la suggestione contro il vaccino creano ancora danni. Uno studio scientifico Usa dimostra che sono immaginari molti dei sintomi lievi (mal di testa, stanchezza, confusione) che sono stati associati alla vaccinazione anti Covid. E cioè sono in realtà frutto del “condizionamento della nostra mente“. Infatti si sono verificati “anche in chi ha ricevuto soluzione fisiologica invece del vaccino”, evidenzia la professoressa Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova. Una ricerca condotta negli Stati Uniti analizza il cosiddetto effetto “nocebo”. Ossia l’altra faccia dell’effetto placebo. Ne deriva un monito. Alimentare la paura dei vaccini con notizie false danneggia la salute. E anche il numero di persone che riferiranno eventi avversi dopo il vaccino. A Padova la professoressa Viola è direttrice scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza. E ordinario di Patologia generale al Dipartimento di Scienze Biomediche.
Terapia
“L’effetto placebo- precisa l’immunologa – consiste nella capacità del nostro cervello di connettersi col resto del nostro corpo. E di permetterci di rispondere positivamente ad una terapia anche quando questa non c’è o è inefficace. Naturalmente, questo grande potere della nostra mente non potrà permetterci di eliminare un tumore. O di ripristinare un errore genetico. Ma può fare la differenza nella percezione del dolore associato ad uno stato patologico. Negli studi sui farmaci, l’effetto placebo si riscontra nei soggetti che, invece di ricevere la medicina che dovrebbe combattere dolore, nausea o stanchezza, ricevono invece una pillola di zucchero. O un’iniezione di soluzione fisiologica. E stanno comunque meglio di prima. L’idea di aver assunto un farmaco che funziona permette al nostro corpo di produrre neurotrasmettitori che ci fanno sentire bene”.
Suggestione anti-vaccino
Prosegue la professoressa Viola: “Cosa succede se invece io sto bene e mi aspetto che quella pillola o iniezione sia pericolosa? Esattamente il contrario dell’effetto placebo. Appunto l’effetto nocebo. Questo si è ampiamente verificato durante la vaccinazione anti-Covid19. Secondo lo studio appena pubblicato negli Stati Uniti sono ascrivibili all’effetto nocebo il 76% dei sintomi sistemici da prima dose. E il 52% di quelli causati dalla seconda dose di vaccino. Questo significa che se facciamo crescere la paura dei vaccini con notizie false, aumentiamo il numero di persone che staranno male dopo la vaccinazione. Un’altra prova, dunque, di quanto male possa farci la disinformazione in ambito biomedico. Un motivo in più per andare avanti a informare. Partendo da quel che ci dice la scienza”.
Test
Quanto il vaccino sia indispensabile per uscire dalla pandemia lo dimostrano tutti gli studi scientifici mondiali e l’evidenzia di centinaia di milioni di dosi somministrate. Eppure la suggestione da fake news continua a produrre ingenti danni individuali e collettivi. Anche chi ha ricevuto il placebo nei test sul vaccino anti-Covid ha segnalato effetti collaterali. Più di due terzi dei comuni eventi avversi associati al vaccino anti-Covid possono essere attribuiti all’effetto “nocebo”. E cioè alla versione negativa dell’effetto placebo. Un equipe di scienziati negli Stati Uniti ha analizzato i dati relativi a 12 trial clinici sui vaccini anti-Covid. I ricercatori hanno evidenziato che l”effetto “nocebo” è stato responsabile del 76% delle comuni reazioni avverse segnalate dopo la prima dose. E del 52% dopo la seconda dose.
Effetto nocebo
La definizione di “effetto nocebo” fa riferimento agli effetti collaterali associati ad una sostanza che non è in grado di produrre conseguenze. Nei trial, quindi, non sarebbe stato il vaccino a provocare mal di testa, stanchezza, dolore al braccio. “Dire ai pazienti che la somministrazione del vaccino ha effetti collaterali simili a quelli prodotti dal placebo nei trial riduce l’ansia. E induce i pazienti a prendersi del tempo per valutare gli effetti stessi”, dice Ted Kaptchuk, professore all’ Harvard medical school e autore dello studio. “Servono in ogni caso altri dati“, aggiunge. Kaptchuck e la collega Julia Haas, del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, hanno analizzato gli eventi avversi durante i vari studi. In ogni trial, a chi ha ricevuto il placebo è stata somministrata una soluzione salina. Più del 35% delle persone “vaccinate” con il placebo hanno lamentato mal di testa e stanchezza. Mentre il 16% ha fatto riferimento a dolore, arrossamento e gonfiore nel punto dell’iniezione.
Due terzi degli effetti
Nel complesso i ricercatori hanno calcolato che circa due terzi degli effetti collaterali comuni riportati negli studi sui vaccini anti-Covid sono collegati all’effetto nocebo. Il discorso in particolare vale per mal di testa e affaticamento. Quelli cioè i bugiardini dei volantini inseriscono tra le reazioni avverse più comuni dopo un’iniezione. La ricerca potrebbe indurre a pensare che che le informazioni sugli effetti collaterali possano spingere le persone ad attribuire erroneamente disturbi comuni al vaccino. O a valutare in maniera errata le proprie condizioni. Il professor Kaptchuk sostiene in ogni caso che tali informazioni vadano fornite nel modo più ampio ed esaustivo possibile. E precisa lo scienziato: “La maggior parte dei ricercatori sostiene che ai pazienti dovrebbe essere dette meno cose sugli effetti collaterali per ridurre l’ansia. Io penso che questo sia sbagliato. Bisogna seguire la via dell’onestà“. Tutti i dati scientifici, infatti, attestano sicurezza ed efficacia della vaccinazione anti-Covid.