L’obesità è tra le principali cause di morte e disabilità (13% della mortalità totale). Ecco come gli stili di vita e di consumo incidono sulla salute pubblica. In Italia l’obesità causa 1,2 milioni di decessi ogni anno. Il Codacons chiede un giro di vite. L’associazione di tutela dei consumatori propone di inserire avvertimenti su bevande gassate e alimenti pieni di zuccheri. “Nuove gravemente alla salute“. La comunità medica e scientifica internazionale è ormai unanimemente concorde nel riconoscere l’obesità come una vera malattia cronica. Oltre a rappresentare un rilevante fattore di rischio rispetto ad altre severe patologie non trasmissibili. E la situazione è stata ulteriormente complicato dall’impatto che la pandemia da Covid-19 ha determinato sul territorio. A seguito delle restrizioni sofferte per il lockdown. Data anche l’impossibilità di svolgere attività fisica in strutture dedicate. E la concomitante incidenza di una alimentazione scorretta e ipercalorica. Tanto che dagli specialisti è stato stimato un incremento di almeno il 30% dei disturbi alimentari. Tra cui l’obesità.
Sos obesità
Il Codacons, perciò, scrive al ministero della Salute. Servono “interventi concreti“. Per “cambiare le abitudini alimentari” di migliaia di persone. E’ un rapporto che fa riflettere, quello europeo sull’obesità realizzato dall’Organizzazione mondiale della Sanità. L’Oms rivela come in tutto il territorio europeo siano circa 1.2 milioni i decessi ogni anno. provocati da patologie correlate con l’obesità. Secondo il dossier delle autorità sanitarie mondiali, nell’Ue sono in sovrappeso o sono obesi il 59% degli adulti. E quasi un bambino su 3. Ossia il 29% dei maschi. E il 27% delle femmine. L’obesità, quindi, figura tra le principali cause di morte e disabilità. Con oltre il 13% della mortalità totale. Ma non solo. L’obesità aumenta anche il rischio di molte malattie non trasmissibili. Inclusi tumori, problemi cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2. E malattie respiratorie croniche. Diventa prioritario per la sanità pubblica, dunque, combattere questo fenomeno.
L’ora di agire
L’associazione a tutela dei consumatori ed utenti lancia l’allarme. Avverte il presidente nazionale del Codacons, Marco Donzelli: “E’ il omento di agire. Non si può più rimanere fermi. Mentre migliaia di persone ogni anno si ammalano e muoiono a causa di un’alimentazione scorretta. A cui spesso contribuiscono la pubblicità e i media. Dobbiamo mettere un freno a tutto questo. Per farlo chiediamo al ministero della Salute di intervenire. Inserendo sulle bevande gassate e su alimenti ad alto contenuto di zuccheri un’indicazione. E cioè la scritta ‘nuoce gravemente alla salute’. Analogamente a quanto si fa con le sigarette“.
Differenza
Aggiunge Donzelli: “Certamente sappiamo benissimo che questa è una provocazione. Lo zucchero non fa male di per sé. A differenza del fumo e della nicotina. Ma le abitudini sregolate di migliaia di persone stanno causando troppe disgrazie in Europa. Ed è ora di fare qualcosa di concreto“. Il sovrappeso riguarda maggiormente il sesso maschile (6 uomini su 10). Rispetto a quello femminile (4 donne su 10). Con un picco di prevalenza tra i 65 e i 74 anni. Dove l’eccesso di peso raggiunge il 53% delle donne. E circa il 68% degli uomini. In Italia oltre un milione di persone pari al 2,3% della popolazione adulta soffre di grave obesità. Definita da un indice di massa corporea pari o superiore a 35. Le statistiche fotografano poi la distribuzione regionale. Complessivamente nel nord-ovest e nel centro la prevalenza di obesità rilevata nella popolazione si attesta al 10%. Nel nord-est e nelle isole il valore raggiunge l’11,4%. Nel sud il 12,4%.