Un percorso inclusivo fatto da lavoro e indipendenza

La formazione dei ragazzi di Albergo Etico Sondrio (foto Walter Fumasoni)

L’attuazione di una prassi inclusiva globale delle persone con disabilità significa, oltre che abbattere le barriere virtuali purtroppo ancora presenti, abbattere anche quelle culturali, consentendo un cambio di mentalità sul collocamento delle stesse, passando dal pregiudizio alla concreta valorizzazione delle differenze, ritenendole delle potenzialità grazie alle quali l’intera società si arricchisce.

L’evoluzione normativa in materia di inclusione lavorativa

Questo tipo di inclusione, che si può definire totalizzante, passa – anche e soprattutto – attraverso l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità la quale, negli ultimi anni, grazie all’evoluzione normativa nazionale e sovranazionale, sta mutando il paradigma preesistente valorizzando le specifiche attitudini e inclinazioni delle persone con disabilità. La L. n. 68/1999, ad esempio, ha segnato il passaggio dal collocamento obbligatorio al collocamento mirato, con l’intento di coinvolgere soprattutto la persona con fragilità nel processo di inclusione. La Convenzione Onu sui diritti per le persone con disabilità stabilisce inoltre all’articolo 27 che “Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità al lavoro, su base di parità con gli altri; ciò include il diritto all’opportunità di mantenersi attraverso il lavoro che esse scelgono o accettano liberamente in un mercato del lavoro e in un ambiente lavorativo aperto, che favorisca l’inclusione e l’accessibilità delle persone con disabilità”. Nonostante questi progressi normativi, però, secondo gli ultimi dati pubblicati, su 100 persone tra i 15 e i 64 anni che, pur avendo limitazioni nelle funzioni motorie e sensoriali essenziali nella vita quotidiana oppure disturbi intellettivi o del comportamento, sono comunque abili al lavoro, solo 35,8 sono occupate. Nel corso degli ultimi anni si sono però sviluppate molte realtà che si pongono l’obiettivo di favorire l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, una di queste è Albergo Etico.

L’esempio di Albergo Etico

Il progetto “Albergo Etico” nasce nel 2006 dall’incontro tra i fratelli Antonio ed Egidio De Benedetto, che gestiscono il ristorante Tacabanda, e Niccolò, studente con sindrome di Down della Scuola Alberghiera – Agenzia di Formazione Professionale delle Colline Astigiane. Niccolò è stato accolto all’interno del ristorante Tacabanda per effettuare uno stage formativo. I fratelli De Benedetto ben presto capiscono le sue potenzialità e iniziano ad appassionarsi alla sfida di accompagnare il ragazzo alla scoperta dei propri talenti. L’inserimento di Niccolò sarà il primo di una lunga serie di stage e tirocini che hanno coinvolto altri ragazzi all’interno del Tacabanda negli anni successivi e che hanno portato alla creazione e al progressivo consolidamento del Metodo Download. Questo metodo nasce dall’osservazione diretta dei ragazzi e si pone l’obiettivo di elaborare un metodo generale, basato su principi e regole replicabili, ma tenendo conto allo stesso tempo delle differenze tra persone e tra disabilità: i percorsi dei ragazzi vengono infatti personalizzati in base alle particolari esigenze ed esperienze individuali e permettono ad ognuno di acquisire una specifica professionalità e autonomia in ambito lavorativo generatrice di un processo inclusivo. Allo stato attuale, la rete di Albergo Etico comprende undici strutture alberghiere in diverse città ubicate in Italia, Ue ed Extra Ue.

Lo sviluppo dell’esperienza di Albergo Etico in provincia di Sondrio

Sulla base dell’esempio sviluppato ad Asti, nella città di Sondrio, a partire dal prossimo aprile, prenderà vita un Albergo Etico al cui interno si svilupperà anche una Pasticceria Etica, la prima in Italia.  Questo progetto promuoverà al contempo l’inclusione lavorativa ed il concetto di residenzialità nell’ambito della cosiddetta “accademia dell’autonomia”; è prevista infatti la realizzazione di cinque alloggi di housing sociale, che permetterà alle persone con disabilità lì impiegate di lavorare e vivere in totale autonomia. L’albergo Etico sorgerà nel centro di Sondrio e sarà dotato di una zona bar aperta al pubblico e di 10 camere, per complessivi 25 posti letto, destinate all’accoglienza turistica. Sarà presente anche una zona didattica formativa, con un laboratorio di pasticceria dove lavoreranno persone con disabilità che stanno svolgendo un periodo di formazione professionale appositamente predisposto presso il locale C.F.P. – Centro di Formazione Professionale. L’obiettivo è quello di dare vita ad un’isola formativa dinamica dove persone con fragilità di vario genere potranno acquisire dignità e autonomia, formandosi professionalmente e acquisendo competenze lavorative spendibili nella struttura o nel tessuto produttivo locale. Questo progetto vede coinvolti, oltre a “Buona visione” – impresa sociale costituita tra la famiglia proprietaria dell’immobile e l’associazione Dappertutto OdV -, anche la Fondazione Albosaggia, i Comuni di Albosaggia e Sondrio, il locale Centro di Formazione Professionale con il contributo dei Rotary Club Sondrio e Bormio. In Terris ha intervistato Walter Fumasoni, presidente dell’associazione Dappertutto Odv nonché uno dei promotori di questa iniziativa.

L’intervista

Come nasce e che obiettivi si pone Albergo Etico?

“Casa e lavoro sono i due elementi che concorrono a rendere dignitosa, la vita di ogni persona, a prescindere dalle fragilità di ognuno. Albergo etico si pone quindi questo fine: il poter dare un lavoro e una casa alle persone con fragilità, in base alle rispettive attitudini, inclinazioni e potenzialità. L’obiettivo più importante è quello di dare dignità alle persone con fragilità e non solo”.

Che valenza assume l’apertura di un Albergo Etico con annessa pasticceria Etica in un contesto particolare come la provincia di Sondrio?

“Noi rappresentiamo la prima Pasticceria Etica della rete Albergo Etico d’Italia. Il progetto si propone di coniugare l’abilità manuale dei ragazzi impiegati e la loro possibilità di vedersi soddisfatti nel constatare che i clienti apprezzeranno quanto prodotto da loro, per incentivare l’autostima. Oltre a ciò, la pasticceria, rispetto all’aspetto ristorativo – che in genere è quello principale della rete alberghiera – permette di preparare delle pietanze, in questo caso dei dolci, con una frenesia ridotta e diminuendo quindi lo stress. Il valore aggiunto della pasticceria sta proprio in questo: venire incontro alle esigenze lavorative di alcune ragazzi che, in situazioni di stress, non verrebbero adeguatamente valorizzate e permettere loro di sviluppare una professionalità in base alle loro attitudini”.

Quali obiettivi vi ponete in materia di inclusione delle persone con disabilità?

“L’obiettivo che ci poniamo è quello di dare dignità, alle persone, ai ragazzi e alle loro famiglie. Si intende valorizzare la realizzazione personale e professionale. All’interno di Albergo Etico i ragazzi impiegati acquisiranno una professionalità che potrà in seguito essere spesa nel tessuto economico locale, in quanto verranno inseriti nell’apparato turistico economico della provincia di Sondrio. L’obiettivo è quello di fare acquisire una professionalità e rendere consapevoli le persone impiegate delle loro doti e del loro valore”.

Che messaggio vorrebbe lanciare sul tema del diritto al lavoro delle persone con disabilità?

“Fino ad oggi, in molti casi, la fragilità non è ritenuta un valore ma è uno stigma. Albergo Etico vuole dimostrare il contrario ossia che, attraverso una formazione adeguata ed il lavoro, le persone con fragilità possono realizzare i propri sogni e le proprie ispirazioni al pari di tutti gli altri. La fragilità deve essere messa al centro della nostra società per renderla migliore”.

Christian Cabello: