I vincitori della terza edizione del "Premio Capitali europee dell'inclusione e della diversità" sono stati annunciati dalla commissaria Ue Helena Dalli
Testimonianza di uguaglianza: l’insegnamento di Francesco all’umanità. “Ogni uomo e ogni donna, in qualsiasi condizione si trovi, è portatore, oltre che di diritti che devono essere riconosciuti e garantiti. Anche di istanze ancora più profonde, come il bisogno di appartenere, di relazionarsi. Di coltivare la vita spirituale. Fino a sperimentarne la pienezza e benedire il Signore per questo dono irripetibile e meraviglioso”, precisa Jorge Mario Bergoglio. L’uguaglianza come obiettivo sociale: nel governo centrale come nelle amministrazioni locali. Un esempio, secondo il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, è rappresentato dal disegno di legge sull’intelligenza artificiale approvato in Consiglio dei Ministri. Il provvedimento “garantisce attenzione alle persone con disabilità per il pieno accesso ai sistemi di intelligenza artificiale su base di uguaglianza. E senza alcuna forma di discriminazione e di pregiudizio. In conformità con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità“. Inoltre, prosegue Locatelli, “si introduce un passaggio fondamentale nel rispetto dello sviluppo. E per la diffusione di sistemi di intelligenza artificiale che migliorino le condizioni di vita delle persone con disabilità”. Il governo ritiene fondamentale “agevolare l’accessibilità, l’autonomia e la sicurezza di tutti gli strumenti. In particolare per garantire processi di inclusione sociale utili all’elaborazione del ‘Progetto di vita‘. Come previsto dal decreto attuativo della Legge Delega sulla disabilità recentemente approvato. Ma soprattutto sempre nella prospettiva di migliorare e semplificare la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie“.
Insieme per l’uguaglianza
Dal centro alla periferia. L’impegno per l’uguaglianza tra i cittadini è condiviso e testimoniato sul territorio dai comuni. Va a Corbetta, comune dell’hinterland milanese, la medaglia d’oro del Premio europeo dedicato all’inclusione. La cerimonia di premiazione si è tenuta a Bruxelles. I vincitori della terza edizione del “Premio Capitali europee dell’inclusione e della diversità” sono stati annunciati dalla commissaria per l’Uguaglianza. Helena Dalli ha dato anche il via al mese europeo della diversità. Corbetta si è aggiudicata il podio nella categoria delle amministrazioni locali con meno di 50 mila abitanti in funzione del suo approccio sistematico nell’affrontare la diversità e l’inclusione e la sua partecipazione a una rete nazionale contro ogni discriminazione. Non solo, la Commissione, nelle motivazioni alla base del riconoscimento assegnato, ne riconosce le iniziative volte ad affrontare gli stereotipi di genere, a fornire centri socio-educativi per le persone con disabilità e a migliorare l’accessibilità degli spazi pubblici. Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti il sindaco di Corbetta Marco Ballarini e dalla sua vice, Linda Giovannini.
Europa solidale
Le medaglia d’argento e di bronzo sono state assegnate a due città spagnole, rispettivamente Miranda de Ebro e Casares. “Il loro impegno a favore del principio dell’uguaglianza è fonte di innovazione e progresso per approdare a un’Unione dell’uguaglianza”, ha detto Dalli. Nella categoria delle amministrazioni locali con più di 50mila abitanti, la capitale della Croazia, Zagabria, ha conquistato l’oro per il suo impegno in materia di donne, persone con disabilità, persone migranti e di etnia rom. Il comune di Växjö, in Svezia, ha vinto l’argento, mentre La Laguna, in Spagna, ha ottenuto la medaglia color bronzo. La terza categoria quest’anno riguardava le “amministrazioni locali che rendono le città e le regioni sicure per le donne in tutta la loro diversità, affrontando la violenza contro le donne“, che ha valso l’oro alla capitale della Slovenia, Lubiana. Miranda de Ebro, in Spagna, e a Växjö, in Svezia, hanno ottenuto rispettivamente l’argento e il bronzo per il loro rilevante lavoro in questo ambito.
Valori universali
Secondo la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, “tutti sono eguali dinanzi alla legge. E hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge”. Tutti, ribadisce l’Onu, “hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”. No, quindi, a “qualsiasi incitamento a tale discriminazione”. inoltre ogni persona ha diritto ad accedere, in condizioni di uguaglianza, alle cariche pubbliche del proprio paese. In base alla Convenzione delle Nazioni Unite, Gli Stati devono vietare ogni forma di discriminazione fondata sulla disabilità. E garantire alle persone con disabilità uguale ed effettiva protezione giuridica contro ogni discriminazione qualunque ne sia il fondamento. “Non c’è inclusione se manca l’esperienza della fraternità e della comunione reciproca- afferma papa Francesco-. Non c’è inclusione se essa resta uno slogan. Se rimane una formula da usare nei discorsi politicamente corretti. Una bandiera di cui appropriarsi”. Lo sguardo di Dio sulle persone che incontrava, sottolinea il Pontefice, era intriso “di tenerezza e di misericordia. Soprattutto per coloro che erano esclusi dall’attenzione dei potenti e persino delle autorità religiose del suo tempo”. Quindi, ogni volta che “la comunità cristiana trasforma l’indifferenza in prossimitàe l’esclusione in appartenenza, adempie la propria missione profetica”. In effetti, “non basta difendere i diritti delle persone”. Occorre adoperarsi per “rispondere anche ai loro bisogni esistenziali. Nelle diverse dimensioni, corporea, psichica, sociale e spirituale”, aggiunge il Pontefice. Ed è doveroso “garantire alle persone con disabilità l’accesso agli edifici e ai luoghi di incontro. Rendere accessibili i linguaggi. Superare barriere fisiche e pregiudizi”.
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