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Prevenzione sanitaria ed educazione continua: così l’Uganda riparte dall’altra metà del cielo

L'attività del personale sanitario del Comboni Samaritans Health Center di Gulu: una missione svolta in collaborazione con le infettivologhe dell’Università Cattolica

In Uganda la collaborazione tra l’Università Cattolica, il Comboni Samaritans Health Center e “To Get There” ha condotto alla ristrutturazione del centro clinico. Un’eccellenza sanitaria dedicata a Papa Francesco con la nuova denominazione Comboni Samaritans Health Center “Pope Francis”. E’ stato avviato, inoltre, un Ambulatorio per la Salute della Donna. Nel quale sono assicurate la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse. Lo screening per il cancro della cervice e del seno. L’assistenza psicologica nei casi di violenza di genere. Come riconoscimento alle attività svolte, Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata le dottoresse Antonella Cingolani e Katleen de Gaetano Donati. Insieme al Presidente di “To Get There” dottor Massimo Leonardelli.Uganda

Prevenzione

Mobilitazione solidale in Uganda per “non lasciare sola nessuna donna vulnerabile“. Merito dell’attività del personale sanitario del Comboni Samaritans Health Center di Gulu. Una missione svolta in collaborazione con le infettivologhe dell’Università Cattolica. E della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Insieme all’ente del terzo settore “To Get There”. Il progetto sanitario riguarda la prevenzione dell’infezione da HIV e delle altre malattie sessualmente trasmesse. Attraverso lo screening sierologico periodico e l’educazione continua. Sugli aspetti di prevenzione, consapevolezza ed empowerment. L’iniziativa ha ottenuto il finanziamento dalla Conferenza Episcopale Italiana negli ultimi tre anni.Uganda

Laboratorio Uganda

Il progetto ha consentito di seguire circa 500 donne tra i 18 e i 49 anni. Si tratta della fascia d’età di maggiore incidenza delle malattie sessualmente trasmesse. E dell’infezione da HIV nelle donne in Africa sub-sahariana. “Sono state fornite loro basi di conoscenza e di consapevolezza su come mantenere il proprio stato di salute– spiegano i promotori dell’iniziativa solidale-. Si è lavorato sull’autodeterminazione nelle relazioni interpersonali. E sull’empowerment all’interno della società”. Anche con il supporto di donne “capofila” particolarmente determinate. E motivate a diffondere le conoscenze acquisite in modo capillare fino al villaggio più lontano.

Gemelli
Padre Agostino Gemelli

Distretto

“Ci sono stati successi nella lotta contro l’HIV e l’AIDS in Uganda. Con una riduzione di prevalenza di infezione da HIV dal 27% al 7,3% tra il 2000-2001 e il 2010-2011. Ma la prevalenza dell’HIV tra le donne di 15-49 anni rimane superiore a quella degli uomini della stessa fascia di età – spiega la dottoressa Antonella Cingolani. Ricercatrice in Malattie Infettive alla Facoltà di Medicina e chirurgia. E responsabile dell’Unità Operativa “Diagnosi e cura malattie infettive da immunodeficit e nosocomiali”. Una realtà della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS nell’Unità Operativa Complessa di malattie Infettive diretta dal professor Roberto Cauda. Le giovani donne tra i 14-24 anni in Uganda hanno quattro volte più probabilità di acquisire HIV rispetto ai loro coetanei maschi. A Gulu, la prevalenza dell’HIV è del 12,4%. Molto più alta della media nazionale. Inoltre, sempre nell’area di Gulu, le altre malattie sessualmente trasmesse (come l’infezione da Chlamidia, da gonococco e la sifilide) contribuiscono al 18% dell’utilizzo ambulatoriale nel distretto. E sono tra le prime dieci cause di morbilità tra le persone dai 5 anni in su.Mst

Violenza di genere

“La violenza di genere e le disuguaglianze, così come gli aspetti socio-economici, sono fattori chiave dell’epidemia. L’abbandono scolastico è stato identificato come un fattore di rischio significativo per l’acquisizione dell’HIV in Uganda”, aggiunge la dottoressa Katleen de Gaetano Donati. Ricercatrice in Malattie Infettive alla Facoltà di Medicina e chirurgia. E dirigente medico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS . Le donne sono costantemente più a rischio di riportare un livello di istruzione inferiore. O di non avere alcuna istruzione (10,9% contro il 3,8%) rispetto alle loro controparti maschili. Inoltre, secondo stime nazionali ugandesi del 2017, una recente violenza del partner sessuale è stata riportata dal 15,5% delle donne di età inferiore ai 24 anni. E l’esposizione alla violenza è stata collegata sia all’aumento del rischio di acquisizione dell’HIV che alla ridotta capacità di negoziare forme di sesso non a rischio di trasmissione sessuale. Complessivamente, questi fattori contribuiscono a ridurre il potere individuale delle donne sul loro stato di salute.

 

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