L’Ucraina è vicina. A unire l’Italia al Paese invaso dalla Russia è la solidarietà. Italiani e ucraini sono connessi da saldi legami. “Forte vicinanza al popolo ucraino. Che con grande dedizione e sacrificio da anni si occupa dei nostri anziani e delle nostre case. Una popolazione molto radicata in Italia. E fortemente presente nel comparto del lavoro domestico. In particolare le donne che come badanti si dedicano alle cure di anziani, malati e disabili“, afferma Andrea Zini. Presidente di Assindatcolf. Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico. A confermarlo sono i dati contenuti nel Dossier statistico immigrazione 2021. “Gli ucraini rappresentano, il 15% del totale degli addetti stranieri regolarmente impiegati nel comparto. Circa 90 mila persone”, puntualizza Zini.
Ucraina-Italia
Don Giovanni Carollo è il direttore della provincia religiosa “Madre della Divina Provvidenza”. Da cui dipende la missione orionina in Ucraina. Don Carollo è in costante contatto da mercoledì notte con i sacerdoti di Don Orione presenti a Kiev. E a Leopoli. Le notizie che arrivano sono drammatiche. Don Moreno Cattelan, che si trova nella capitale, riferisce che “è in vigore la legge marziale. Si raccomanda di mantenere la calma. E, se suona l’allarme, di raggiungere i rifugi. Già nella notte tra mercoledì e giovedì è stato bombardato l’aeroporto militare della città. Situato nei pressi della casa orionina. Molte persone lasciano Kiev. Formando lunghi incolonnamenti di auto. Non è semplice reperire carburante“.
Sotto attacco
“Anche a Leopoli (L’viv) sono suonate più volte le sirene– riferisce don Fabio Cerasa- c’è un traffico pazzesco. Perché tutti stanno scappando. Noi siamo qui in casa. I distributori di carburante sono presi d’assalto. Così come i bancomat. L’aeroporto è stato subito chiuso”. Don Egidio Montanari, sempre da Leopoli, aggiunge che “l’attacco è su tutta la nazione. Continuano a suonare le sirene antiaeree. Noi restiamo qui. Non possiamo abbandonare il campo, la casa e soprattutto i nostri ragazzi disabili. Perché hanno solo noi. Vediamo come evolverà la situazione“. Nel frattempo si è deciso che Don Moreno Cattelan lasci Kiev. Per raggiungere i confratelli a Leopoli. Così da stare tutti insieme. Ma avendo solo metà serbatoio, si incontreranno a metà strada. Per poi rientrare a Leopoli.
La missione della carità
Anche le Piccole Suore Missionarie della Carità (Don Orione) sono riuscite a mettersi in contatto con le suore che si trovano a Kharkiv. Città tra le più colpite dall’attacco russo. E nella vicina Korotycz. Suor Kamila da Kharkiv ha riferito che sono state svegliate mercoledì notte dal rumore degli spari. La situazione è molto delicata. Il cardinale ha chiesto alle Suore orionine delle due comunità di riunirsi tutte a Korotyc. Perché ritenuta più sicura. E dove tra l’altro le religiose hanno uno spazio sotterraneo che in caso di pericolo usano come rifugio. Alle suore, appartenenti alla provincia polacca, è stato chiesto se preferivano rientrare in Polonia. Ma tutte hanno scelto di rimanere accanto alle mamme. Ai bambini. E ai poveri che assistono.
Preghiera
Come i sacerdoti orionini anche le suore hanno chiesto di pregare tanto. I superiori generali dei Figli della Divina Provvidenza (Don Orione) e delle Piccole Suore Missionarie della Carità. Don Tarcisio Vieira e Madre M. Mabel Spagnuolo si sono rivolti alle religiose. Ai sacerdoti orionini. Alla popolazione ucraina. E hanno manifestato la vicinanza di tutta la Famiglia Carismatica Orionina. Assicurando preghiere per la pace.