Rincari economici, il prof. Trefiletti: “Estremamente dannosi in questa fase. Si rischia una contrazione del mercato”

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E’ ormai noto a tutti che a causa del lockdown imposto in seguito all’esplosione della pandemia da coronavirus, l’Italia ha dovuto fermare il suo motore produttivo, con gravi ripercussioni sull’economia. Nonostante la ripartenza sia avvenuta già un mese – per alcune attività, mentre altre sono ancora in fase di ripartenza – non si è tornati ancora alla normalità

La scure sul turismo

Complici il blocco degli ingressi dall’estero, la paura di contagiarsi e le misure restrittive che hanno indotto alcune attività a riorganizzarsi per mantenere le distanze sociali, il settore del turismo sembra essere uno di quelli più colpiti dalla crisi economica. Questo potrebbe portare a dei rincari per quel che riguarda spiagge, hotel, ma anche aerei e traghetti. Solo poco tempo fa, sempre su queste pagine, avevamo parlato degli aumenti dei prezzi legati a generi alimentari, caffè e delle tariffe dei parrucchieri. Poi, sugli scontrini, ha fatto la sua comparsa la “tassa covid”, un contributo che le attività commerciali hanno fatto pagare ai loro clienti giustificandosi con l’aumento delle spese dovute alla sanificazione dei locali.

La ricaduta sulle famiglia

In base ai dati forniti dal Centro Consumatori Italia, in base alle segnalazioni ricevute, una prima previsione di ricadute economiche sulle famiglie sarebbe la seguente:

  • Per aumento agro-alimentari + 140 euro annui
  • Per prodotti per la casa e sanificazione + 110 euro annui
  • Per bar e ristoranti + 90 euro annui
  • Per centri estetici e parrucchieri + 105 euro annui
  • Per servizi balneari + 45 euro annui

Una spesa di quasi 500 euro in più l’anno a famiglia. Il Centro Consumatori Italia ha chiesto che questi aumenti non vengano consolidati, anzi, ha auspicato che rientrino al più presto. E per facilitare una domanda di mercato, al momento molto contratta, ha chiesto che ci sia la completa liberalizzazione dei saldi e delle promozioni a tutti i livelli e comparti.

Aumenti ingiustificati

“Nel nostro Paese, in media, le ricadute di questa riapertura, è attorno a un 3-4%. Gli stessi gestori degli stabilimenti balneari hanno temuto, e a ragione, un calo molto forte delle presenze. Ci auguriamo che queste percentuali si mantengano basse, in modo che la domanda di mercato si mantenga su livelli adeguati”, spiega il professor Rosario Trefiletti, presidente del Centro Consumatori Italia, intervistato da Interris.it.

Riguardo alla cosiddetta Covid Tax, il professore Trefiletti ha dichiarato che si tratta di una procedura “fuori legge”. “Lo abbiamo già riscontrato in bar, parrucchieri, istituti di bellezza, l’abbiamo verificato anche nei manutentori di automobili, dove al pagamento del servizio dato veniva aggiunto il costo del Covid – spiega -. Ebbene, non si può fare, è illegittimo. Se aumentasse la bolletta della luce, allora tutti questi servizi potrebbero apportare nelle tariffe un aumento. Tutto deve essere chiaro ed esplicito. Ecco perché abbiamo fatto una denuncia a tutto campo alle autorità perché verifichino questa situazione”.

Le conseguenze

Questi rincari e la “covid tax” potrebbero avere conseguenze estremamente negative per il mercato, causando un’ulteriore contrazione e un’allontanamento dei clienti e turisti. “Tutto ciò che è aumento in una fase come questa – spiega il presidente del Centro Consumatori Italia – si traduce in una contrazione fortissima del mercato. Rincarare prezzi e tariffe, aggiungere covid tax, sono azioni che vanno contro l’interesse dei commercianti. La cosa che ci ha veramente indignato, siccome non si può fare a meno di comprare cibo, sono gli aumenti sull’agroalimentare. Sono indecenti e li abbiamo denunciati all’Antitrust e alla Guardia di Finanza”.

Le fasce di popolazione più colpite

Ad essere più colpiti da questi rincari sono le persone con reddito fisso, le persone più fragili della nostra società, spiega il professor Trefiletti. Questi aumenti comportano una riduzione del potere di acquisto delle famiglie “normali”, ma soprattutto quelle meno abbienti.

Critiche ma non solo…

“Sembra che il governo si stia muovendo molto bene per difendere le fasce più deboli. Sto parlando della cassa integrazione in deroga, si è dovuto mantenere un certo potere di acquisto anche per chi non ha la cassa integrazione – spiega -. Si pensi proprio al settore del turismo: bar, ristoranti, che in alcuni casi hanno dovuto chiedere il proprio locale. Dove noi critichiamo il governo: i tempi. Il governo ha capito in ritardo che l’estrema burocratizzazione del nostro Paese, la non semplificazione delle pratiche per poter avere cassa integrazione, i cosiddetti 600 euro. Tutte le agevolazioni messe in campo hanno avuto dei ritardi per la burocrazia imperante che c’è in Italia“.

“Con il bonus vacanze si spinge le famiglie a fare turismo, per poter pagare alberghi. Solo che abbiamo notato, e certamente la cifra non poteva essere clamorosa, per nuclei familiari può arrivare anche a 500 euro – aggiunge -. Abbiamo notato che molti istituti ricettivi hanno difficoltà e in alcuni casi rigettano queste agevolazioni, francamente è incomprensibile”.

Più condivisione e solidarietà

“Bisogna capire che una pandemia come questa costa centinaia di miliardi di euro. Io penso bisognerebbe mettere in campo una maggiore condivisione tra di noi, una maggiore solidarietà, c’è moltissima gente che sta soffrendo in maniera notevole, e soprattutto una convergenza di obiettivi – ha ribadito -. Non c’è bisogno di contrapposizione, ma c’è bisogno di rimboccarsi le maniche, al di là dal proprio pensiero, e dare una mano per poter uscire da una condizione tragica. Probabilmente, ancora, non si è capito fino in fondo quanto sia complessa e difficile questa nostra situazione”.

Manuela Petrini: